Partendo da un cimitero militare cecoslovacco della Grande Guerra, con il libro-documento "I cecoslovacchi sull'Olona", Enzo Ciaraffa, grazie anche alla documentazione reperita presso l'archivio del Comune di Solbiate Olona, ci porta a fare un rapido giro nei meandri della storia.
Scrive Enzo Ciaraffa nella nota introduttiva "Il libro I Cecoslovacchi sull'Olona – La pulizia etnica della memoria non riuscita, in verità, si abbozzò nella mia mente il 28 novembre del 2010 quando, dopo quarantadue anni di servizio militare, fui collocato a riposo. Ebbene quel giorno per me così denso di significati ideali, volli recarmi a rileggere – come feci il primo giorno di vita militare – il Bollettino della Vittoria di Armando Diaz che è ancora impresso sul bronzo all'entrata di molte caserme italiane. Fu soltanto allora che mi accorsi di un particolare cui non avevo fatto caso in tanti anni: alla nostra vittoria nella Grande Guerra aveva contribuito anche una Divisione «Czeco-slovacca».
La cosa mi apparve abbastanza strana perché, per quanto ne sapessi in quel momento, nel periodo 1915-1918 non esisteva una nazione cecoslovacca e sia i cechi sia gli slovacchi militavano nell'esercito austriaco, quindi erano nostri nemici! Poi mi sovvenne che proprio l'area dove si trovava la mia caserma, a Solbiate Olona, nel corso della Grande Guerra aveva ospitato un campo di prigionia, e successivamente di addestramento, per militari cecoslovacchi: i conti decisamente non mi tornavano. Fu così che iniziarono quelle ricerche che hanno portato a "I Cecoslovacchi sull'Olona – La pulizia etnica della memoria non riuscita".
La stesura di questo libro è stata resa possibile grazie, soprattutto, alle carte che ho potuto consultare presso l'archivio del Comune di Solbiate Olona, presso la biblioteca di Gallarate e presso l'Archivio di Stato di Varese i cui funzionari e impiegati ringrazio per la loro gentilezza e disponibilità. Parimenti ringrazio i signori Ezio Saporiti, Davide Piras e Adriano Croci per l'aiuto fornitomi nelle ricerche a livello locale. Grazie a essi, infatti, mi è stato possibile far emergere da foto e fogli ingialliti dal tempo lo spaccato, il sentire, di un'epoca che va dal 1918 al 1964. Dalla congerie di eventi, personaggi e documenti che hanno caratterizzato quel turbolento periodo della storia d'Italia e della Cecoslovacchia, poteva mancare la lettera di "raccomandazione" di uno dei politici più longevi e controversi dell'Italia repubblicana? Parlo ovviamente del defunto senatore Giulio Andreotti che nel 1961, in veste di Ministro della difesa, si interessò anche lui ai lavori di riattamento del cimitero cecoslovacco di Solbiate Olona, come risulta da una sua lettera di risposta a un parlamentare bustocco di quegli anni".
Questo e altri fatti ignoti spiega il libro di Ciaraffa, grazie ad una documentazione inedita e opportunamente disposta, capace di rinverdire parecci aspetti della storia diItalia e d'Europa, con interessanti spunti ed impensabili quanto riusciti collegamenti.