Apprendere il mestiere non vuol dire però essere artista, poiché bisogna far sì che le nozioni tecniche si pieghino nell’espressione alle motivazioni portanti della propria poetica. Angela ha saputo muoversi lucidamente in questa direzione, aprendo i suoi lavori ad un linguaggio che è prettamente suo, soprattutto grazie ad una non comune sensibilità di percezioni e ad una forza inventiva che sa rendere con spontaneità e freschezza.
Nelle incisioni la sua attenzione si focalizza tanto attorno ai luoghi della memoria ed alle bellezze paesistiche di cui la terra varesina è ricca (interpretate con tratto incisivo e vibrante tensione emotiva); quanto dando vita sulla carta ad un ‘sentimento della natura’ che gli consente di riprendere gli aspetti più nascosti della stessa, reinventandoli con immaginario fiabesco ben sostenuto da suggestive evanescenze, morbide innervature e nivee fulgenze.
Emblematica in tale contesto la continua presenza di farfalle che offrono alla composizione un senso di ariosa libertà. Le incisioni della Reggiori sono tutte impostate sul bianco e nero, ma il fitto digradare degli effetti chiaroscurali, la loro capacità di innestare subitanee tramature in rilievo e fuggevoli sprofondamenti prospettici che stimolano una lettura emotiva, appaiono agli occhi come una ricca tavolozza tonale.
Anche nei lavori in ceramica Angela offre una sua particolare interpretazione, dando vita ad una serie di monili nei quali la modernità della linea e delle cromie si abbinano a fregi arcaici.
La mostra è in calendario fino al 16 luglio con i seguenti orari: venerdì 21-22.30, sabato e domenica 10-12 e 15-19.