Non c'è dubbio: è l'ora delle grandi rivisitazioni e dei grandi ritorni, dei genius loci del passato che riaffiorano nelle terre natie, o presunte tali, alla luce dei nuovi aggiornamenti scientifici. Tra poco forse scoccherà il tempo anche di uno dei più grandi di questa terra, per certo: Pier Francesco Mazzucchelli, detto il Morazzone, dal luogo dove nacque, il 29 luglio 1573.
La notizia non è ancora tale. Nel senso che siamo ancora agli albori di una idea che viene al momento accarezzata, avvicinata con cautela, nelle tempistiche e nelle modalità. Gli elementi raccolti bastano tuttavia per provare a delineare uno scenario possibile.
Quella di Morazzone è certamente da annoverare tra le cosidette "grandi mostre", quelle che ogni amministrazione ha nel cassetto. Varese, così pare, ha anche da qualche mese la possibile sede dei suoi sogni, quella villa Milyus, donata dalla famiglia Babini Cattaneo proprio con vocazione ad eventi culturali di alto profilo.
Facendo un elementare due più due è legittimo supporre che le due cose possano legarsi: e che la mostra del Morazzone, a 42 anni da quella storica, curata da una giovane Mina Gregori a Villa Mirabello, possa essere il là alla stagione espositiva della villa nel parco in zona Brunella. In alternativa, potrebbe essere il Castello di Masnago a riaprirsi alle mostre d'epoca. Più difficile che sia Villa Mirabello, ormai rivotata al contesto archeologico.
A gennaio, i primi incontri preliminari. Allo stato attuale, i possibili nomi dei curatori sono Giovanni Agosti, docente alla Statale di Milano, esperto di arte rinascimentale sopratutto nell'area settentrionale e Jacopo Stoppa, autore nel 2003 dell'ultima e più ampia monografia sul Morazzone, pubblicata da Five Continents, con anche il patrocinio del Comune di Varese.
Un progetto di massima esiste, sulla falsa riga proprio del voluminoso catalogo di Stoppa che oltre a ripercorrerne la vita e a fornire nuove indicazioni fotografiche recupera nuovi punti di vista, nuovi prospettive di ricerca, illustra opere recuperate dal mercato e riscoperte sul territorio.
Da questa base si partirà dopo l'incontro che i curatori avranno con il sindaco Fontana, l'avvocato Speroni, consulente del sindaco e motore silenzioso dell'idea morazzoniana e il direttore dei Musei Civici Alberto Pedroli, la cui presenza potrebbe anche far pensare ad un coinvolgimento diretto, come sede alternativa, del Castello di Masnago.