Busto Arsizio – Nel nome della razionalizzazione dell'edilizia scolastica, dell'ottimizzazione delle risorse anche economiche, la data del 28 febbraio può ritenersi di valenza storica per il Liceo Candiani di Busto Arsizio. E' andata in onda la posa della prima pietra di un nuovo edificio che racchiuderà in sè le tre sedi attualmente dislocate sul territorio e che farà, negli auspici, una scuola di riferimento per tutta la Provincia.
Un intervento doveroso secondo il Presidente della Provincia Reguzzoni, in linea con i progetti iniziali della sua amministrazione di adeguamento di tutte le strutture scolastiche, materia questa di pertinenza sovracomunale, della loro messa a norma e appunto ove fosse necessario uno sforzo ulteriore per la razionalizzazione.
Dopo il Liceo Frattini a Varese che ha trovato in una ex sede bancaria la sua sede, forse meno romantica, ma più funzionale, ora è venuto il turno dell'altro importante polo per gli studi artistici nel Varesotto, quel Liceo Candiani che ospita allo stato attuale più di mille studenti, con le problematiche tuttavia connesse al suo essere diviso in tre sedi: quella storica in in via Manara, di proprietà della Provincia, quella di Piazza Trento e Trieste, di proprietà comunale e quella di via XX Settembre, in affitto.
Ci vorranno tre anni, almeno fino al 2009, secondo un programma dei lavori concordato con le autorità scolastiche per non intralciare le attività didattiche. Per allora, la sede centrale di via Manara, sulla quale insisteranno i lavori, avrà la fisionomia di un edificio del tutto rinnovato, con tre piani disponibili fuori terra, 29 aule agibili, importante aula magna, laboratori e spazio per una galleria d'arte per le mostre degli studenti. In totale circa 9000 mq di superfice, compresa la palestra sotterranea e le autorimesse. "Questo è quello che intendo quando dico di pensare ai ragazzi" è il pensiero di Reguzzoni.
Costo dell'intervento, già stanziati e messi a bilancio, circa 10 miliardi di vecchie lire. "Credo moltissimo nel contributo che possiamo dare alle scuole e non solo in termini di quattrini. Per questo ci siamo spesi, con la mia amministrazione, tanto sul fronte dell’edilizia scolastica quanto su quello didattico-formativo, con proposte innovative: mi riferisco agli indirizzi politecnici, per esempio" conclude il numero uno di Villa Recalcati.
L'intervento complessivo previsto sarà suddiviso in due fasi: la prima è relativa alla demolizione della fatiscente Palazzina laboratori e alla sua ricostruzione, nonché all'adeguamento normativo delle barriere architettoniche, degli impianti antincendio e di quelli elettrici della sede esistente.La seconda fase dei lavori prevede l'ampliamento dell'edificio secondo le caratteristiche descritte.