"Disegni a tratto, opere nate come luogo di verifica ma anche di disciplina. Una sorta di ricerca spirituale per recuperare immagini perdute e di cui mi sono riappriopriata". Sono quindici, ma forse anche di più o di meno, "dipende dal luogo, dalle emozioni che ti trasmette", le opere che Luisa Garzonio espone da sabato allo Spazio Zero di Gallarate, nella sua nuova personale Volti e altre stelle.
Lavori, trittici, dittici, opere singole, degli ultimi quattro anni, che alludono anche a esperienze dolorose e private, e si acquietano in questo esercizio che l'artista-architetto si è imposta, declinando severamente ma con dolcezza nella quiete soffusa di una figurazione che ritrova visi noti e altri frammenti di bellezza nel purismo del tratto a matita e nell'essenzialità dei mezzi.
"La figurazione – scrive oggi Garzonio – è stata funzionale a raccontare le fisionomie familiari e non, che ci riportano ad un'unica appartenenza ed origine. Ora, l’arte è un cammino verso la gioia, il fascino di trarre i volti dal foglio, tra ricordo, evocazione, ricerca, nostalgia e vicinanza. Oggi, cercando il volto che più ho amato, ho accolto la sfida del disegno. Queste opere, sono tutte dedicate a mia madre. Sono omaggi alla natura, alle persone amate, al bello. Sono piccoli Cantici privati, che ritrovano, nella dimensione di un personale intimismo, un possibile dialogo con il Creatore”.
Architetto, per dieci anni consulente al Politecnico di Milano, comune per il quale attualmente lavora, Luisa Garzonio arriva a queste intime, quasi religiose prove figurative, dopo un iter assai diversificato. "Mi piacciono anche i gesti provocatori, superare gli ismi. Mi considero un pittore, senza distinzioni tra astratto e figurativo".
L'artista nata a Domodossola, residente a Corgeno di Vergiate, da giovane, testimonianza ne è il grande lavoro collocato all'interno della chiesa Madonna della Speranza di Gallarate, sperimentava più radicalmente altre tecniche, come quella della stampa a colori su tessuto, declinata però su un teli da 3 metri di dimensione. O altre esperienze su alluminio utilizzando strumenti brut, il trapano, ad esempio.
Altre sono oggi le urgenze. "Recuperare un viso che non c'è più" ad esempio, un viso liturgico e diafano che potrebbe essere quello della Vergine, uno dei tanti presupposti che rendono così densamente spirituale il sentiero percorso dalle opere recenti e presentate in mostra da Maria Antonietta Crippa, docente al Politecnico, esperta di fama che con delicatezza si è avvicinata alla sua arte facendone vibrare l'apparente facile fascino. "Sono felice – dice sinceramente Garzonio – mi è bastato che mi abbia scritto alcune righe su di me".
Forse per uno spiacevole equiovoco, pressoché in contemporanea con l'inaugurazione della mostra Volti e altre stelle a Gallarate, si inaugura a Castiglione Olona la mostra Arte e Collezionismo dell'Associazione Liberi Artisti della Provincia di Varese, di cui la stessa Garzonio fa parte. Una disattenzione evitabile.
Volti e altre stelle Luisa Garzonio
Opere 2003 – 2007
cura e testo in catalogo di Maria Antonietta Crippa
SPAZIO ZERO, via Ronchetti n.6 GallarateVA
tel./fax 0331.777472
Dal 10 al25 marzo 2007
Inaugurazione sabato 10 marzo 2007 ore 18.00
Orario: da martedì a sabato 16.30-19.00,
domenica 10.00-12.00/16.30-19.00; lunedì chiuso
ingresso libero