Anna Maria GuiducciAnna Maria Guiducci

Morendo nel 1988, Cesare Brandi lasciava allo stato, alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma, la sua collezione d'arte privata raccolta nella villa di Vignano, immersa tra i colli senesi. Arte antica senese, fino a quella coeva di tanti artisti compagni di via e di amicizia, da Guttuso a Morandi, da Burri a Scialoja.

Luigi Magnani, suo coetaneo – entrambi nacquero nel 1906 – si spense pochi anni nel 1984. Anche lui disponendo che villa paterna, a pochi chilometri da Parma, sontuosa dimora patrizia, già sede di una collezioni di altissima qualità – Gentile da Fabriano, Filippo Lippi, Carpaccio, Dürer, Tiziano, Rubens, Van Dyck, Goya, Monet, Renoir, Cézanne, De Chirico, De Pisis, 50 opere di Morandi, Burri – diventasse sede museale a tutti gli effetti.

La villa aprì ufficialmente al pubblico nel 1990: da allora non poche le mostre memorabili che si affiancarono alla collezione. Quella di Nicolas de Staël, del 1994, o "Jean Fautrier e l'Informale in Europa", per citare solo in estrema sintesi.

Brandi e Magnani. Oltre all'età, molte altre cose in comune. La passione intellettuale, l'amore per l'arte, il senso dell'amicizia. Si conobbero all'inizio degli anni Trenta. Brandi storico dell'arte, e teorico del restauro. Magnani, imprenditore e musicologo, rampollo di famiglia, che per tramite proprio del Brandi, con il quale inizierà un carteggio di più di 4000 lettere, affina la sua passione per l'arte e la sua contiguità con gli artisti a lui contemporanei.

Di quel rapporto così intenso, di quelle collezioni tornite e coltivate nel tempo, l'una tra i campi della bassa, l'altra tra le colline toscane, si è avuta pochi mesi fa una splendida mostra nel Complesso Museale senese di Santa Maria della Scala: un percorso a incrocio tra le due storie destinato inevitabilmente ad incrociarsi sotto la guida delle due curatrici Lucia Fornari Schianchi e Anna Maria Guiducci.

Anna BernardiniAnna Bernardini

Sarà proprio Guiducci, della Pinacoteca di Siena, ad inaugurare il nuovo ciclo "Dalla tela al corpo: l'arte del secondo dopoguerra fino agli anni Sessanta", di incontri dedicati all'arte contemporanea voluto dal Fai (11 aprile – 30 maggio) con una conferenza che trarrà le somme di questa amicizia ma soprattutto aprirà le porte di un capitolo storico che Villa Panza intende percorrere dall'esperienza espositiva con la collezione Gian Ferrari in poi: quello delle grandi collezioni private e dei grandi collezionisti, non necessariamente mercanti, ma anche solo appassionati capaci, nel corso di esistenze innamorate di circondarsi capolavori spesso qualitatativamente più perforanti e significativi di molte collezioni museali.

La lezione in villa (ore 18.30), è il primo dei sette appuntamenti del ciclo, ideato da Anna Bernardini e Lucia Borromeo, così da adempiere ad uno degli scopi statutari della Fondazione, l'educazione e l'istruzione al patrimonio storico e artistico della collettività. La novità del ciclo di incontri sta nella partnership con l'Università dell'Insubria: gli studenti del corso di laurea di Scienze della Comunicazione avranno accesso alle lezioni gratuitamente e potranno acquisire crediti formativi A tutti gli studenti saranno comunque riservate condizioni di particolare favore.

Ingresso: Abbonamento a 7 lezioni: Adulti € 50; Aderenti FAI € 40; Studenti € 15 Lezioni Singole: Adulti € 10; Aderenti FAI € 8; Studenti € 4
Per informazioni e prenotazioni: FAI. Villa Panza. Varese
Tel. 0332/283960.
E-mail: faibiumo@fondoambiente.it
Per maggiori informazioni sul FAI consultare il sito www.fondoambiente.it