Niente nudi, quei nudi scultorei, di spalle, per carità, mai ostentati o troppo sensuali che vanno arricchendo di giorno in giorno la sua lungha galleria di immagini anche adesso nella sua ultima stagione.
E nemmeno gli interni algidi, freddi, squadrati degli anni Sessanta e Settanta. Ma nemmeno i grumi di materia dei muri, degli anni Novanta. Di Aldo Alberti, il grande vecchio della pittura, 94 compiuti lo scorso novembre, in mostra a Castelseprio una carrellata di pastelli, genere molto frequentato dal "vegio" sul quasi unico tema del paesaggio marino.
Alberti, bustocco doc, per anni trascorre lunghi periodi alle Canarie. In riva al mare, di fronte all'orizzonte, tanto più in anni lontani, lontani dal turismo di massa, dall'invasione edilizia.
Di quel paesaggio marino che fa da leitmotiv da tanta pittura novecentesca, dei maggiori naturalisti del Novecento, Alberti, con l'olio sa tradurre atmosfere raddensate e cupe.
Col pastello, e questa mostra sepriese ne è l'evidenza, non è da meno.
Annullato l'elemento umano, rimane la linea lunga e bassa dell'orizzonte, solcata da cieli di spessa materia bitumosa, grumosa; sulla spiaggia tavolta compaiono altre presenze famigliari ai suoi quadri maggiori, bucrani, o lische di pesci, altri stilemi classici della pittura tradizionale, tanto più ritornati in voga dopo la guerra.
Il dramma si configura in termini più espliciti nelle prove di di ispirazione religiosa, i bozzetti della Crocefissione, alcuni a penna, ad esempio, dove il Nostro, dà prova, tra le altre cose, di una felice, autentica, immediatezza espressiva.
Aldo Alberti. Pastelli
Punto Oberdan
22 aprile – 13 maggio 2007
venerdì 21-22.30; sabato,domenica e festivi 10-12.30/15-19