Antonio Quattrini in cattedra. A lezione di scultura, di ceramica, di terre di impasti. Ma anche di solitudini d'artista, di duelli con la materia, di difficoltà tecniche, di libertà e improvvisazioni.
Invitato dall'attivissima delegazione varesina dell'Associazione Nazionale Amici della Ceramica, Quattrini, figlio di sangue e di materia e di finezza espressiva del grande Oreste, scomparso nel 2005, è attualmente in mostra presso la sede dell'associazione con una non piccola selezione di opere in refrattario per lo più, alcune in bronzo, che nello specifico di giovedì 3 maggio hanno fatto da contorno ad una vera e propria lezione d'autore.
"Tutte opere ad impasto refrattario – spiega Quattrini – che in base alle esigenze ottengono cotture ed ossidazioni differenti così da presentare poi alla vista soluzioni in termini di superfici, di patina, anche cromatiche diverse".
Una ricerca che l'artista applica meticoloso, tanto nella plastica più figurativamente tradizionale che nelle ricerche di più marcato sapore astratto, dove anzi il gioco dei colori si fa ancora più saliente ma mantenendo quello che è il filo di Quattrini, la sobrietà espressiva prima di tutto.
Una sobrietà che certo ha origini nel patronage paterno, in quella scultura che tocca la corda del sentimento umano resistendo alla tentazione di spezzarne l'umanità, resistendo a destrutturarne anima e corpo, che era il segno proprio di Oreste e che torna con qualche tormento in più in Antonio avvertito forse più del padre dell'impossibilità di una rifondazione indolore della totalità.
Così le sue figure si offrono fratte, monche di integrità, sofferte, orfane di pienezza, bendate, prigioniere, mai abbandonate a quella pienezza di forme e di respiro, di vita, che nel padre era chiave dominante.
"Mi manca il rapporto con lui – commenta Antonio – avendogli lavorato a fianco per tanti anni, essendomi confrontato con lui, avendo misurato i miei entusiasmi con le sue cautele o spesso le sue cariche irruenti con i miei tentennamenti".
L'arte, in ogni caso, è rimasta in famiglia, ben riposta. Ne ha fatto tesoro anche il presidente della delegazione Andrea Brugnoni, sempre più entusiasta del successo delle iniziative promosse in nome della ceramica, ricordando i grandi numeri, ad sempio, in Sala Veratti per la mostra "Due secoli di tradizione ceramica nel Varesotto" la scorsa estate.
"Siamo nella terra della ceramica e noi cerchiamo di svolgere un ruolo didattico – spiega – illustrandone la storia, le caratteristiche, le modalità. E sopratutto vogliamo che siano gli autori a parlarcene, a farcela toccare con mano. E' un modo per non considerarla un arte del passato, ma viva e presente, protagonista anche nell'arte contemporanea".
Antonio Quattrini
Ceramicarte
Via Corridoni 24 – Varese
3 maggio – 19 maggio
tutti i giorni 9-12/14.30-18
chiuso la domenica
info: 0332-311190