Per Franco Pontiggia i luoghi amati erano i luoghi della sua vita: le albe brumose d'intorno a Varese, i boschi, i lago, i portici, qualcosa di estremamente famigliare, come le voci, i volti, le parole amiche di scrittori e scrittrici che ne hanno accompagnato il suo lungo periodare in immagini. Ma cari sono stati anche luoghi di una esistenza girovaga, come si conviene ad un fotografo ebbro di curiosità e di incanto, dove i confini non hanno più barriere.
All'insegna di questa lezione fondamentale, anche quanti hanno partecipato al concorso indetto dal Fotoclub Varese in memoria del fotografo varesino scomparso lo scorso anno, hanno ampliato l'orizzonte dei propri luoghi, non minimizzandone il significato al borgo natio, ma dando un significato più vasto all'affezione.
Centoquaranta le immagini giunte all'attenzione della giuria composta dalla signora Anna Maria Pontiggia, presidente, da Giorgio Lotti, Franco Matticchio, Graziano Biscotti, Giorgio Ghisolfi; 46 le opere ammesse, meritevoli di partecipare alla mostra in programma dal 26 maggio al Boscolo Hotel Porro Pirelli di Induno Olona, per un totale di 29 autori.
I vincitori, invece, sono risultati Simona Gilardi al primo posto con l'opera Grano nella Sumara, scattata in Boemia; è risultato secondo Roberto Forlano, con una veduta della salita al Sacro Monte di Varese; terzo, Gian Battista Restelli con l'immagine Al limite della palude Brabbia. Una menzione speciale per Anida Hametai, Amore/furore, scattata sul lago di Varese.
Numerosi e differenziati i soggetti dove Varese emerge nei suoi luoghi anche tipici, i parchi, i riflessi sul lago, il Sacro Monte gettonatissimo, ma a far da contrappunto c'è appunto l'apertura sul mondo: dalla Svizzera Bernina, alla Patagonia, da Londra a New York, all'Arizona, al Libano.
La qualità? Stando al più illustre dei giurati, il grande fotoreporter Giorgio Lotti, si tratta di lavori in linea con la "democratizzazione delle tecniche", con l'accentuato dilettantismo dei mezzi che ha aperto, non solo da oggi, in maniera indiscriminata la porta ad appassionati che tuttavia arrivano privi di culture visive specifiche, di aggiornamenti, in molti casi di fantasia.
Parere di esperto, con l'occhio acuto ed abituato a mastificare immagini da una vita: per i profani, l'occasione per vedere le opere selezionate sarà a Induno Olona, come già detto fino al 2 giugno e successivamente a Varese presso le Sale Nicolini dal 16 al 22 giugno con i seguenti orari: da lunedi a venerdi: 17,00 -19,30; sabato e domenica ore 10,30 -12,30 16,00 -19,30