Viggiù sopravvive a se stessa. Che il Museo Butti e il Museo degli Artisti Viggiutesi siano dotati di collezioni – per lo più sculture in gesso – di tutto rispetto, è risaputo. Negli ultimi anni, si sono fatti passi importanti nell'adeguata conservazione e valorizzazione di quel patrimonio che sono le gipsoteche dell'Ottocento e della prima metà del Novecento, periodo che ha visto Viggiù e i suoi scultori conquistare uno spazio importante.
Ma nel Contemporaneo più strettamente inteso, dopo l'esaurirsi delle mostre volute dalla gestione di Gottardo Ortelli e delle esperienze – tra cui una Biennale di scultura! – tentate da Luisa Somaini, siamo a una fase di stallo, si vivacchia del recente passato.
L'attuale Conservatore del Museo Butti e dei Musei Civici, Nino Cassani, fa del suo meglio e prosegue in un lavoro di "riscoperta" del patrimonio esistente di basso profilo, quasi a costo zero, utile come inventario ma senza un fine scientifico e culturale che non sia la generica offerta al pubblico di una serie di opere.
Dopo la grafica di proprietà comunale dello scorso anno, tocca ora alle opere "maggiori", ovvero alle sculture, ai dipinti, alle foto e ai disegni che gli artisti – di passaggio a Viggiù – avrebbero lasciato al Comune quale pegno dovuto per le esposizioni loro dedicate.
Negli anni '80 e '90 soprattutto, il Museo Butti si dedicò a proporre nomi e percorsi di ricerca tutt'altro che scontati, per lo più riferibili all'ambiente milanese ruotante attorno all'Accademia di Brera e agli anni dai '60 ai '90.
I singoli "lasciti" di questi artisti – del calibro anche di Floriano Bodini, Luigi Veronesi, Luigi Mainolfi, Giancarlo Marchese, Giancarlo Sangregorio – sono ora riproposti nella sala espositiva del museo, circa una ventina di lavori dalla qualità discontinua.
L'effetto è quello di monadi isolate e un po' spaesate, memoria di una collezione civica di arte contemporanea cresciuta in modo occasionale, che questa esposizione ha il solo merito di tirare fuori dai depositi.
Ma, si sa, le risorse mancano, cosicché si finisce per rimpiangere un passato piuttosto unilaterale nelle proposte, ma vivo, rivelatore di una Viggiù colonia di Milano anche per l'arte, non solo per la villeggiatura. Oggi ci si accontenta di fare l'inventario del contemporaneo che fu.
Mostra d'arte contemporanea (parte seconda)
con una selezione della Collezione del Museo Civico Enrico Butti
(opere di: Bodini – Bottarelli – Bressan – Campagna – Cassani – Chiodi – Conconi – Corti – Fasola – Devalle – Mainolfi – Marchese – Meneguzzo – Minoli – Nakamiya – Ortelli – Sangregorio – Shimizu – Veronesi – Vicentini – Zanzottera)
dal 12 al 26 maggio 2007
Casa Butti, Viggiù
martedì – venerdì, 14 – 18 / sabato, 10 – 12 e 14 – 18 / domenica 10 – 12 e 15 – 18. Lunedì chiuso
ingresso libero
a cura del prof. Nino Cassani
Museo Butti, viale Varese 4, 21059 Viggù (Varese)
tel. 0332 486510; e-mail biblioviggiu@libero.it