Incredulità – La notizia piomba nel mondo dell'arte milanese e non solo, non senza un carico di incredulità e un po' di sgomento. Alessandro Riva, critico d'arte, giornalista, scrittore, ex consulente del comune di Milano e a lungo braccio destro di Vittorio Sgarbi è agli arresti domiciliari con l'accusa di abuso sui minori.
Arresti domicialiari – Gli uomini della Squadra mobile si sono presentati nella sua casa di Via Tertulliano all'alba di lunedì mattina. Per lui la Procura milanese indagante pare da alcuni mesi avrebbe chiesto addirittura il fermo in carcere, richiesta poi tramutata dal gip Giorgio Barbuto nella precauzione degli arresti domiciliari.
L'ordinanza – Nell'ordinanza si parla di spiccata pericolosità sociale dell'accusato, in merito alla reiterazione dei presunti abusi. Atteggiamenti sospetti e abusi sessuali di natura lieve senza arrivare a violenze più profonde, che il critico avrebbe riservato a quattro amiche di sua figlia, secondo le testimonianze raccolte dagli inquirenti che hanno ascoltato e registrato su supporti informatici, con il sostegno degli psicologi, le quattro minori e i loro genitori. Quanto basta per far scattare il provvedimento di custodia.
I legali – Le prime reazioni dei legali difensori del quarantatrenne creatore di Italian Factory, sono improntate all'ottimismo: "Il materiale trovato, non più di quattro o cinque foto scattate ai due figli più grandi del critico è assolutamente non equivoco"; la loro convinzione è che al più presto il tutto si chiarisca per l'abbaglio che sarebbe stato.
Prossimi incontri – L'interrogatorio di garanzia per Alessandro Riva si terrà martedì; solo dopo il giudice fisserà le date degli interrogatori delle presunte vittime, già peraltro ascoltate, come detto, dagli agenti della Squadra Mobile.
La carriera – Alessandro Riva diventa famoso nel 2003 quando, appoggiandosi ai mercanti d'arte di Nuova Figurazione Giuseppe Lezzi e Simona Di Bello, fonda e da allora dirige I.F., Italian Factory, una sorta di azienda di promozione artistica della nuova figurazione italiana, che unisce nomi importanti da Velasco, a Bergomi, a Pignatelli, a Petrus a Demetz, Bazan, fino a coinvolgere altri calibri come Papetti o Frangi.
Strategie – Un sito colorato, una politica di marketing aggressiva, una campagna di manifesti realizzata da Oliviero Toscani che hanno contribuito ad alzare a livelli record le quotazioni di buoni quadri figurativi, Riva è stato invitato dal Ministero degli Esteri nel 2003 di curare la rassegna dedicata alla Nuova arte italiana a Bruxelles, nel Parlamento Europeo e alla successiva edizione della Biennale veneziana.
Consulente a Palazzo Marino – E' la prima di una fitta serie di mostre, in Italia e all'estero. Protagonisti sempre loro, i giovani leoni della figura e del paesaggio, in nome del recupero dei generi e della tradizione in polemica con la dissacrazione dei generi degli ultimi decenni. Amico di Sgarbi di cui recupera alcune intuizioni critiche, inviso a critici di altre correnti di pensiero come Bonami e Politi, diventa consulente per il comune di Milano. Qui il suo apice, con le mostre di Andres Serrano e Street Art Sweet art.
Un contratto che, nonostante i successi dei graffitari, a gennaio non gli è stato rinnovato. Sebbene a luglio la prossima mostra di Palazzo Reale, Arte italiana 1968-2007 Pittura, porti insieme a quella di Sgarbi anche la sua firma.