Un borgo e una tradizione – Non è la San Fermo della percezione comune, quella parte del rione che guarda sulla Valle Olona, con la Chiesa dei SS. Fermo e Rustico e vecchie case e vecchi cortili, archi, androni, un posto di guardia addirittura del '600, dove aveva lo studio Enrica Turri Bonacina. Questo borgo inatteso, storicamente detto "Penasca", ospita da non pochi anni (25!) una rassegna d'arte che è divenuta ormai una tradizione. Appuntamenti fissi della manifestazione sono il piatto realizzato da un'artista – quest'anno tocca a Giampiero Castiglioni, che ha preso a soggetto la rosa di una corte – e l'omaggio storico ospitato nella chiesa, dedicato a Mario Sole (1942 – 2004).
Solamente arte – Di anno in anno, i partecipanti sono cresciuti, perchè la rassegna attira molta gente e la fame di occasioni espositive è sempre tanta. Ma la novità di quest'anno è che si torna alle origini: bando all'artigianato dalla rassegna, alle bancarelle più varie che erano andate proliferando nelle ultime annate, per esporre esclusivamente pittori e scultori. A selezionarli, provvede il Gruppo Culturale Amici di San Fermo, presieduto da Patrizia Bonacina, che organizza da sempre la Tre giorni d'arte e di cultura. Questa 26esima edizione prevede più di 60 espositori, nomi più e meno noti, ma tutti dediti all'arte con la "a" maiuscola. Si va dal grande nome dello scomparso Floriano Bodini, un fedelissimo della rassegna, all'operosissimo Sergio Colombo (cui si deve la "grafica" della manifestazione) e ad altri soci del Circolo degli Artisti di Varese, in compagnia di molti sconosciuti, ben contenti di provare a Penasca il loro talento. Ma sarà forse la concentrazione solo sull'aspetto artistico che molti altri nomi illustri si sono aggiuni nell'ultima ora: Piero Cicoli, ad esempio, ed altri non meno noti.
Menu vario – Nell'occasione della rassegna di Penasca – toponimo probabilmente celtico non ancora entrato nelle abitudini dei varesini – sarà riproposto il libro "Quel Borgo di Varese chiamato Penasca" pubblicato dagli "Amici di San fermo" per Macchione l'anno scorso, sulla storia del villaggio, posto su un' altura strategica. Verrà anche assegnato per la prima volta il Premio "Penasca in San Fermo", a Catia Gagliotti, postina per 11 anni del borgo. La manifestazione prevede anche momenti musicali e folkloristici, la lettura di poesie in dialetto e l'estrazione della lotteria con in palio le opere offerte dagli artisti. Ai quali si offrirà il pranzo domenicale, conviviale tradizione dal sapore particolare.