La 'nobildonna' riserva sorprese – Cercavano certezze hanno trovato la chimera. L'animale del mito, testa e corpo di leone rampante, coda a forma di serpe saettante. La scoperta è di poco tempo fa, e destinata forse ad ulteriori non ancora concluse sorprese. Dalle viscere dell'antica chiesetta di San Biagio a Cittiglio, 'nobildonna' di architettura romanica, emergono uno dopo l'altro conferme ed inediti che arricchiscono un quadro già di per sé affascinante per quanti da tempo ne stanno ricapitolando la storia.
La Chimera e la bestia – Quanto poi sta succedendo nelle ultime settimane merita ulteriore interesse. Lavorando alla risistemazione della pavimentazione, lo scavo ha portato alla luce una zona d'intonaco sulla quale è apparso a circa un metro di profondità tracce di un affresco raffigurante una Chimera, esattamente alla base del sottile campanile. Dall'altra parte, emerge invece una sagoma, un lupo, un drago forse, ancora di difficile identificazione.
Un lavoro paziente – Testimone, artefice, promotore di questi e altri accadimenti è Antonio Cellina, consigliere comunale di Cittiglio e presidente degli Amici di San Biagio, una associazione che dal 1988 sta lavorando alla ricerca di fondi per garantire assistenza, cura e studio all'edificio. "La nuova campagna è iniziata a dicembre – racconta Cellina – concentrata sul rifacimento dei pavimenti. Era un'occasione documentare più e meglio le origini della chiesa. I lavori sono serviti: abbiamo avuto conferme di dati strutturali ma anche sorprese inedite". Gli scavi effettuati in questi mesi hanno permesso di riportare alla luce almeno tre strati di pavimenti realizzati in passato: nel 1630 in cotto, nel 1200 in malta colorato in rosso, e intorno all'anno 1000 in battuto di malta. Ma non solo: "Sono emerse – snocciola ancora Cellina – anche ben tredici monete di epoca compresa tra il XII e la fine del XVI secolo, nonché altri oggetti antichi sepolti all'interno della chiesa, come ciotole, coltelli, frammenti di tessuto, un anello, fibbie, borchie e decorazioni varie. Dagli antichi strati archeologici sono infine emerse ben diciannove sepolture". Ma sopratutto la scoperta di questi frammenti di affreschi.
Nuove ipotesi – Della chimera e dell'animale ancora senza nome il vero 'padre' scopritore è l'archeologo Roberto Mella, diviso tra la campagna a Cittiglio, gli impegni sull'Isolino Virginia, ed altri scavi sul territorio. Suo il tramite con Jolanda Lorenzi, della Sovrintendenza Archeologica di Milano.La notizia ha fatto parecchio scalpore. Il frammento ritrovato, dalla dimensione di un metro per ottanta centimetri, rappresenta una immagine iconografica difficilmente riscontrabile in ambito sacro: un qualcosa che si presta, insomma, ad una ridda di ipotesi suggestive.
Avanti con i lavori – Ma le novità dell'ultima ora non si fermano: la restauratrice che ha iniziato ad occuparsi da qualche giorno dell'affresco ha intravisto che scampoli di pittura potrebbero emergere dall'intonaco adiacente. Il ciclo, insomma, potrebbe essere più esteso. I sondaggi, voluti dalla Sovrintendenza sono stati già eseguiti. Per la Chimera ci vorrà una quindicina di giorni per il consolidamento. Per i proseguimento degli scavi, invece, se ne riparlerà ad autunno.