Donne e musica – Quanti amori ebbe Toscanini? Difficile conoscere i segreti della vita di un uomo e di un maestro tanto grande e conosciuto nel mondo. Certo è che la maggior passione, al disopra di ogni altra e delle diverse donne della sua vita, rimase la musica, amore dichiarato finché ebbe vita.
I cinquant'anni dalla morte del maestro emiliano, che si spense a New York il 16 gennaio del 1957, sono un buon pretesto non solo per celebrarne la indubbia gloria, ma anche per andare a frugare nella biografia dell'illustre personaggio, rievocandone, accanto ai pubblici successi, le segrete passioni.
Lo spirito del lago – E allora se ne scoprono di nuove. Due di queste formano tra loro un piacevole, romantico intreccio intessuto di musica, di arte, di bellezza. Lo scenario mozzafiato è quello del Lago Maggiore, più precisamente del Golfo Borromeo, dove affiorano indimenticabili morsi di terra, strappati all'acqua: l'Isola Bella, ammaliante e barocca, l'Isola Madre, che Flaubert definì luogo d'infinita seduzione, l'Isola dei Pescatori, con l'ombroso pennacchio della cua verde dei suoi alberi. E l' Isolino San Giovanni, infine. Proprietà dei signori del Lago Maggiore, la piccola isola, assurta alla ribalta anche per il matrimonio di Lavinia Borromeo con John Elkann, fu ambita in passato da personaggi noti.
Buon ritiro – Negli anni del boom economico, pochi lo sanno, fu suo affittuario per alcune estati Giovanni Borghi, il re delle cucine e dei frigoriferi. Ma prima l'isolotto fu il buon ritiro, il luogo della riflessione, del più noto direttore d'orchestra di tutti i tempi. Qualcuno ha scritto che, dopo la morte della moglie, Toscanini cercasse di annegare nelle azzurre acque del Verbano i rimorsi per i tanti tradimenti. Ma anche da qui l'irrequieto maestro intrattenne fitti rapporti epistolari con alcune belle signore delle quali si era incapricciato.
Certo è che quel piccolo fazzoletto di terra era amatissimo da Toscanini che vi sbarcava, raggiungendolo con la famiglia ( cane compreso) appena gli era possibile.
Esprit d'art – Sulla dirimpettaia sponda di Pallanza, nel giardino di Villa Giulia che guarda all'isola, a ricordare la perenne presenza del maestro é una bella testa in bronzo realizzata dallo scultore Troubetzkoy. L' artista russo visse qui. La sua ricca gipsoteca si trova al Museo del Paesaggio, accanto alle opere di Ranzoni, di Ferraguti, di Grubicy, nomi importanti legati al passato glorioso di Pallanza, che fu capoluogo del territorio. Ma in questa piccola patria altri eccellenti, non solo artisti, hanno messo i loro passi: come i sanguigni Cadorna, schiatta di generali, come il mite professore universitario, poi divenuto beato, Contardo Ferrini.
Il maestro e l'allievo – Non si sosta tuttavia al riparo della caletta di Pallanza senza pensare alla reciproca devozione che legò Toscanini all'isola e alla sua bianca dimora. Non è un caso se è Pallanza a celebrare i cinquant'anni dalla morte di Toscanini, con una serie di eventi culturali, di spettacoli, di concerti di risonanza internazionale – diretti da Lorin Maazel, precoce talento definitivamente lanciato proprio da Toscanini – organizzati dalla Symphonica Toscanini Foundation.
Verbania, terra di bellezza e di arte, diverrà dunque il luogo fondamentale di tutta la tournée internazionale "Symphony of the air:sulle orme di Toscanini", partita dagli USA nello scorso gennaio in ricordo delle storiche tournée intraprese dal maestro nel 1925 e nel 1950.
Le vibrazioni dell'arte – Ma noi volevamo ricordare in particolare, e qui ritorniamo all'altra passione del nostro personaggio, l'interessante mostra "La musica segreta del Maestro", che si inaugura sabato prossimo a Villa Giulia di Verbania, curata da Renato Miracco per la Fondazione Mazzotta – e già proveniente dall'Avery Fisher di New York, sede della New York Philarmonic e dalla Fondazione Cariparma. Offre il nucleo più significativo della collezione personale di Toscanini, composta da 54 opere tra Ottocento e Novecento, collezionate dallo stesso maestro nel corso degli anni: sono pitture, sculture, disegni, ceramiche, vetri e incisioni.
La mostra cosituisce una delle tre sezioni che insieme compongono la rassegna "Toscanini, il Lago Maggiore, il suo tempo", voluta dalla Città per ricordare l' antico ospite. Accanto alla collezione sono anche fotografie e documenti inediti, ritrovati dal Magazzeno Storico Verbanese e da Alessandro Pisoni. riviste, documentari audio e video di proprietà della Fondazione Toscanini, documenti autografi del maestro e di personaggi che frequentavano l'Isolino. Nonché menù autografati da lui e dai suoi celebri amici, di proprietà del pallanzese Alberto Zacchera.
La musica segreta – L' importante collezione d'arte del maestro è ora di proprietà del nipote di Toscanini, Walfredo, che ricorda ancora i giorni felici trascorsi sull'isolotto in compagnia del nonno: "Giocava con noi o suonava il pianoforte, mentre la nonna cercava di tenerci a bada". Nello sciabordìo delle acque lungo l'anello dell'isola, l'oramai maturo e pensoso maestro, confortato dagli affetti familiari, coglieva l'essenza armoniosa delle note, nella luce del lago e del cielo sopra il golfo borromaico leggeva il riflesso della bellezza. Quella di un'altra musica. La musica segreta che sentiva vibrare anche nel lavoro degli amici artisti.
La musica segreta del maestro
Villa Giulia
7 luglio – 5 agosto
info: 0323-503249