Un museo nel museo – Non proprio un blitz, ma tutto è stato fatto molto in fretta. Nell'ultimo giorno di luglio e pochi giorni prima che le attività della Gam vadano in ferie, il museo di Gallarate cala a sopresa un asso, assicurandosi una delle principali raccolte private della città e forse della provincia, una compagnia di nomi e di opere che potrebbero, da sole, farsi piccolo museo dell'arte italiana del secolo scorso. L'accordo è stato siglato questa mattina nell'uffici della dirigente Solinas, alla presenza dei rappresentati dell'amministrazione comunale, della direttrice Emma Zanella, della signora Matilde Ferrazzi, dalle cui volontà è partita l'iniziativa.
Deposito temporaneo – La collezione del notaio Ferrazzi, è da oggi, parte delle civiche collezioni gallaratesi. Per il momento, dal punto di vista tecnico, di tratta di un legato, della validità decennale, rinnovabile alla sua naturale scadenza. Quel che conta è che dal mese prossimo, 41 opere di questa ben più ampia collezione entreranno a far parte del corpo vivo della Gam: una mostra presenterà le opere al pubblico nell'interezza del comodato. Alcune, le più importanti, saranno già allineate successivamente nella vecchia sede: troveranno spazio tutte, invece, nel nuovo allestimento quando saranno disponibili i più capienti spazi nella nuova Galleria.
Convidisa e indivisa – La collezione era ben nota: alcune delle opere già viste in mostre significative sul territorio nazionale. Ma era ben nota soprattutto a Silvio Zanella e alla figlia Emma. Quando, pochi mesi fa la stessa collezione ha rischiato quello che sarebbe stato un clamoroso furto, in casa della vedova, la famiglia si è trovata nella condizione di decidere: o rinchiudere le preziose opere in un caveau, oppure metterle al sicuro in un museo, nella piena disponibilità della comunità. Condivisa e indivisa, secondo le precise volontà del notaio collezionista. E' stata scelta la seconda strada. Su un ventaglio più ampio di opere, la direttrice della Gam ha compiuto una scelta, identificando una quarantina di lavori, tra i più significative del corpus.
Una raccolta che calza a pennello – Un vademecum della storia dell'arte dei primi decenni del Novecento: tra gli altri, De Pisis, Balla, Guttuso, Casorati, Campigli, Tosi, De Grada, Depero, F.De Rocchi, Dova, Funi, Lilloni, A.Martini, P.Marussig, Menzio, Migneco, Morlotti, Z.Music, Oppi, Prampolini, Rosai, Severini, M.Sironi, Spilimbergo, Tozzi. Autori pressoché tutti già presenti in galleria, che in alcuni casi vanno tuttavia ad integrare e completare i capitoli tematici della collezione civica. Quasi su misura. D'altro canto, ammette la stessa Matilde Ferrazzi, tanto del gusto, degli orientamenti artistici, delle scelte è venuto al marito dalla lunga frequentazione con il fondatore della Gam. Opere acquistate in virtù di quella sensibilità maturata con Silvio Zanella, e mai cambiate, mai vendute ma conservate tutta la vita in una rassicurante cornice di collezionismo appagato che non vuole rischi.
Non finisce qui – Siglato l'accordo, ora questa sintetica 'collezione civica' in minore, diventerà il cuore di una mostra che andrà ad inaugurare il 29 settembre in occasione della Notte al museo, per rimanere aperta sino 20 ottobre. Un assaggio che serve, oltre modo, alla vecchia sede per riprendere fiato, in questo anno di vita 'guadagnato' alla causa.
I progetti per riempire i mesi che ancora separano dal trasloco ufficiale ci sono, manca solo la conferma ufficiale relativa al piano finanziario. Una questione di giorni.