Sagra con vista – 'Gnoccata' con tour archeologico. La novità nella tradizione. Giunto al suo 19° anno di vita, il consolidato appuntamento con la gnoccata di San Biagio, quest'anno avrà una sorta di valore aggiunto nella possibilità di accedere alla chiesetta omonima, privata nell'occasione delle sue funzioni liturgiche ma arricchita di quanto va emergendo in questi mesi di esaltante attività archeologica.
Anno eccezionale – Da sempre l'iniziativa gastronomica va a finanziare il restauro della chiesetta, uno degli edifici sacri più antichi della Valcuvia. L'eccezionalità di quest'anno è nella coincidenza con la campagna di scavi in corso a partire dal dicembre scorso e conclusasi, almeno per una prima parte, con risultati eclatanti lo scorso luglio, in attesa della ripresa in ottobre, che hanno permesso il ritrovamento di antichi reperti e testimonianze efficaci di precedenti edifici.
Il team al lavoro – Gli scavi sono stati finanziati dal "Gruppo Amici di San Biagio" ed eseguiti dalla SLA – Società Lombarda di Archeologia s.r.l. di Milano. Le delicate indagini sono eseguite materialmente dall'archeologo Roberto Mella, coadiuvato da Mario Vincenzi di Cittiglio, sotto la sorveglianza di Jolanda Lorenzi della Soprintendenza Archeologica della Lombardia.
Gli strati pregressi – Gli scavi effettuati in questi mesi hanno permesso di riportare alla luce almeno tre strati di pavimenti realizzati in passato (nel 1630 in cotto, nel 1200 in malta colorato in rosso, e intorno all'anno 1000 in battuto di malta), sotto al più recente pavimento posato negli anni ‘70. Assieme ai pavimenti antichi sono state rinvenute anche importantissime strutture architettoniche appartenenti ad una chiesa precedente, più piccola dell'attuale. In particolare si sono trovati i resti di una precedente facciata (interna all'attuale aula), demolita ancora in epoca medioevale e le tracce che confermano l'esistenza di un antico abside dipinto, a sua volta demolito, in concomitanza con il cambio di orientamento della chiesa, documentato intorno al 1630.
Le monete e le sepolture – Assieme ai reperti murari gli scavi hanno permesso anche di ritrovare ben tredici monete di epoca compresa tra il XII e la fine del XVI secolo, nonché altri oggetti antichi sepolti all'interno della chiesa, come ciotole, coltelli, frammenti di tessuto, un anello, fibbie, borchie e decorazioni varie. Dagli antichi strati archeologici sono emerse diciannove sepolture, sia in nuda terra sia in tombe realizzate in posto con pietre locali.
La 'prima donna' – Di sicura importanza sono i ritrovamenti pittorici scoperti nel sottosuolo della chiesa, in particolare un affresco – ben conservato – apparso alla base del campanile e risalente al 1000 – 1100 in cui è rappresentata la "Chimera", un animale mitologico con tre teste (leone, serpente e capra) la cui raffigurazione in uno spazio sacro è rarissima, se non addirittura unica e rende il dipinto scoperto a San Biagio molto importante per la storia della Valcuvia e dell'iconografia sacra.
L'affresco è già stato consolidato e restaurato durante lo scorso mese di luglio a cura di Alessandra Caccia del Laboratorio di restauro BCP di Milano ed è, quindi, oggi perfettamente visibile e leggibile.
La festa avrà inizio alle ore 18.30 di sabato 25 agosto e si ripeterà anche la domenica 26, alle ore 12.00 ed alle ore 18.30 e si svolgerà con qualunque condizione di tempo.