La mattinata di arrivi – Alle 8.30 il portone del Castello di Masnago è già aperto. Gli espositori fremono. L'allestimento composto di semplici griglie verticali ed un tavolo per postazione è pronto, manca solo di essere "riempito" con i materiali più diversi. Due ore intense volano e il risultato appare strepitoso agli operatori. Sembra proprio una fiera e nemmeno troppo improvvisata. Numeri e loghi sono i segni di riconoscimento e le persone, con cartina alla mano, si muoveranno libere tra i vari stand, tra cavalli giocattolo e gerle con castagne, non manca proprio la fantasia!
Il Percorso – Tutti gli stand si trovano nella parte adibita solitamente alle mostre temporane del Museo, l'ala settecentesca. Al primo piano sono collocati gli enti e le associazioni che si occupano del turismo scolastico e di più realtà museali. Inoltre qui si collocano i padroni di casa, associati al Museo archelogico di Villa Mirabello. Il piano superiore dalla sala A alla D, accoglie tutti i Musei che hanno riempito i loro banchetti con poster, locandine e pieghevoli a disposizione di tutti gli interessati, ma anche pezzi delle loro collezioni e foto che documentano i loro progetti didattici. La sala E è occupata dal Centro Audiovisivi della Provincia e la Sala Video è dedicata a proiezioni che descrivono la storia e le attività di alcune delle realtà museali presenti.
Gli onori di casa – Alle 10.30 è il momento delle autorità. Presenti Alberto Pedroli, Direttore dei Musei Civici, l'architetto Franco Prevosti, in rappresentanza dell'amministrazione comunale, Fabrizio Nova, Presidente della Circoscrizione 4 di Varese, due membri della Provincia di Varese: un consigliere e un responsabile del Centro Audiovisivi della Provincia di Varese e Ferruccio Maruca, portavoce della Regione Lombardia. Inoltre una rappresentante dell'Associazione Castelli e Ville, presente alla Rassegna con oltre quaranta dimore storiche. L'introduzione spetta all'ideatrice Massimiliana Brianza che illustra i motivi di questa manifestazione.
Tutti d'accordo – Il nostro è un territorio che comunica poco; "Troppo spesso si conosce il grande museo lontano da noi e si ignora la presenza delle piccole, interessanti realtà vicine di casa", esordisce Maruca che sottolinea "una mostra-mercato necessaria a valorizzare il patrimonio artistico così da attirare l'attenzione dei ragazzi e della scuola, pubblico che predilige questo tipo di turismo". Concetti ribaditi a più voci; Prevosti allunga il tiro, parlando già di un'evento riproponibile nel tempo, "sempre rimanendo a questi livelli perché effettivamente lo spazio è quello che è".
Pronti via – Dopo l'augurio e la soddisfazione iniziale si apetta di vadere la risposta del pubblico. La prima giornata si è chiusa con una quarantina di visitatori; non molti, ma mirati. La soddisfazione degli espositori è stata alta, perché l'interesse dei visitatori era totale. Le somme si tireranno alla fine, nella convinzione che il risultato confermi le aspettative.