Attesa o Addio – Un letto disfatto. A volte con qualcuno sdraiato, presenza non presenza, più spesso vuoto. Stanze senza identità, né riferimenti oggettivi a luoghi conosciuti. Il drappeggio delle lenzuola offre lo stimolo migliore per ricercate sperimentazioni artistiche. Ombra e luce rendono il volume plasmando la forma e facendo intuire il materiale. Maria Letizia Palamà presenta con una ventina di opere tra olio ed inchiostri, i suoi nuovi risultati artistici affrontando il tema, a lei molto caro che la rende riconoscibile ed unica.
Raffigurazioni di un istante. Non si conosce il prima e il dopo. Sembra che il tempo sia fermo in un attimo che riconduce ad un racconto del quale non si intende la trama. Puoi inventare la tua storia, un amore fuggito o la semplicità del vivere quotidiano, un segno di chissà quale destino è racchiuso tra quelle lenzuola spiegate.
Arte ricercata – Ha partecipato a diverse mostre collettive e personali. L'arte fa parte della sua vita da sempre. Maria Letizia Palamà ha i primi contatti con l'arte frequentando lo studio di suo zio Umberto, eccellente scultore. Prima tappa di un percorso di formazione in Italia e all'estero. Sarà stato il destino, dopo l'artista di famiglia, si ritrova a fianco di un grande nome della scultura, Vittorio Tavernari. Con lui ha lavorato per ben quattro anni presso lo studio di Barasso, dove il maestro creava le sue opere. Proprio in quello studio ha incontrato per la prima volta Rolando Bellini, critico e curatore di questa mostra.
L'artista ha quindi nel tempo assimilato diversi linguaggi, facendoli suoi, senza mai però sottomettersi ad alcuno. La sua arte porta diversi lontani richiami, ma si sviluppa in assoluta autonomia raggiungendo risultati molto interessanti.
I letti dipinti – Così è intitolato il secondo paragrafo del testo critico, molto bello, scritto dal Bellini per il catalogo della mostra. "questi letti dipinti – che nascono in sequenza, in questo laboratorio minimo, da questi pochi strumenti, da questa rosa di suggestioni – raccolgono e riverberano tutto intero il suo mondo interiore e fisico, esistenziale ed ideale, nonché la casa, lo studio, gli affetti e tutto quanto" Così comincia il critico e prosegue scrivendo "Letti sfatti d'una eleganza cromatica, d'un rigore metafisico che si sovrappone al loro stato apparente; letti disfatti che evocano storie di ogni ordine e grado e sogni, sogni abbaglianti".
Figure famigliari – Le persone che troviamo raffigurate su questi letti, sdraiate per lo più, sono membri della sua famiglia. La figlia principalmente, modella e anch'essa pittrice e, più raramente il figlio. Fisionomie sfuggevoli senza caratterizzazioni. Presenze che accentuano la curiosità dell'osservatore rendendo maggiormente enigmatica l'opera.
Maria Letizia Palamà
Galleria Armanti, Via Avegno Varese
6 ottobre-6 novembre
Inaugurazione sabato 6 Ottobre alle ore 18.00orari: tutti i giorni 9.30-12.30/15.30-19.30
Presentazione e catalogo Rolando Bellini