La realtà femminile – Giuliana Fresco, Giovanna Fra, Emanuela Fiorelli, Anna Clara Beltrami. Queste le firme della mostra attualmente allestita in Germania alla Frankfurter Westend Galerie. La galleria oltre ad essere una splendida dimora storica ottocentesca è anche sede del Centro di cultura Italiana. Quattro personalità autonome, differenti, che attraverso la pittura si confrontano sulla realtà femminile. Giuliana Fresco, milanese, è la più anziana del gruppo e presenta delle opere dove l'elemento figurativo è ancora evidente. Emanuela Fiorelli, romana, lavora con il filo di lana che attraversando delle garze fa nascere delle forme sempre nuove. Giovanna Fra pittrice di Pavia, esprime la femminilità attraverso un linguaggio di segni e colori, legati alla pittura informale. La quarta artista è la varesina Anna Clara Beltrami.
Abbiamo colto l'occasione per andare a trovarla nel suo Atelier di Barasso, alle Officine Creative. Periodo di creazione ed esposizioni per lei. Oltre alle mostra in Germania a Febbraio la vedremo in un'antologica alla Torre Colombera.
Vita all'insegna dell'arte- La carriera di Anna Clara comincia lontano nel tempo, quando frequentando il Liceo Artistico prima, e il corso di Decorazione alla Accademia di Brera poi, scopre la sua passione per l'arte. La sua sperimentazione parte dal disegno. Amante della figura inizia presto ad accorgersi che, anche nelle copie dal vero, la sua mano porta la matita a creare linee che invadono la superfice spezzando così la forma. Il segno. Questa è la chiave che porterà l'artista a creazioni sempre nuove. Anna Clara sviluppa un linguaggio tutto suo, manca infatti nel suo percorso scolastico un maestro vero e proprio che abbia influenzato fortemente il suo stile. Ma forse, è questo che le ha permesso di creare un arte che è solo sua. Nonostante lo spettatore possa cogliere dei rimandi ad artisti importanti, la sua pittura rimane sempre autentica.
Evoluzioni – In atelier scopriamo le sue Evoluzioni. Non a caso le sue opere hanno tutte lo stesso titolo. Troviamo numerose tele. Alcune sono ancora appese al muso, senza telaio. Ad Anna Clara piace lavorare in verticale. L'olio ed il diluente, colando verso il basso lasciano comparire delle strisce sulla tela. Una sorta di happening rivisitato. Anche il supporto ha la sua importanza, la tela è rigorosamente in lino e viene preparata dall'artista stessa.
Anna Clara con le sue opere costruisce e decostruisce la realtà per poi riproporla in maniera più intima, spirituale. Nelle creazioni degli anni 90' forte è la componente materica. La tela è composta da tanti tasselli: grosse pennellate di colore create da più sovrapposizioni del pigmento. Le tinte che prevalgono sono il rosso, colore che la pittrice sente molto vicino a lei, e il nero. Non è in realtà il buio totale, ma è un nero che si va a sovrapporre ad altre cromie, coprendole, senza mai nasconderle del tutto. Queste sfacettature, gli accostamenti cromatici e le forme fanno vibrare l'opera.
Se ci spostiamo a guardare i risultati più recenti troviamo dipinti nati dalla fusione degli antichi taselli, che formano sulla tela un unico colore attraversato da linee veloci. La pittura risulta asciutta, cruda, ma per certi versi anche poetica. Soffermandosi a guardare, l'armonia del quadro ti coinvolge. Ritorna il rosso, ma anche i grigi, dove più evidente, anche se freddo, rimane il gesto dell'artista.
Sperimentazioni – Anna Clara oltre alle tele si dedica anche ad acquerelli ed a opere su carta. Quest'ultime sono le più intime. L'artista ferma sul foglio le sue emozioni e la parte forse più vera di sè. Usa anche in questo caso colori ad olio dove la pastosità delle tinte sovrapposte lascia sempre intravedere i segni che si accumulano in una sorta di continuo rimarcare. Attualmente Anna Clara si sta dedicando anche ad opere di piccolo formato, su legno. L'artista varesina è sempre al lavoro e riesce a raggiungere risultati davvero interessanti. Abbiamo detto che Anna Clara non ha maestri, ma di sicuro tanti amici importanti come Claudio Olivieri o Mauro Raciti. Questo aspetto legato ad un'importante cultura di storia dell'arte, all'amore per l'Informale, per Rothko, alla riscoperta di Turner e molto ancora, fa di lei un artista davvero al passo coi tempi.