Intesa istituzionale – Presso il Ministero per i Beni e le Attività Culturali mercoledì 9 gennaio, alla presenza del Sottosegretario Danielle Mazzonis, i rappresentanti del Comune di Castelseprio, della Provincia di Varese e della Regione Lombardia hanno firmato il protocollo di intesa con i soggetti promotori della candidatura "Italia langobardorum. Centri di potere e di culto" alla Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO.
Italia langobardorum – Corrisponde alla tipologia definita dall'UNESCO "sito seriale", comprendente le più rilevanti testimonianze longobarde presenti sul territorio nazionale: dal Tempietto longobardo a Cividale del Friuli (UD) al complesso monastico di S. Salvatore e S. Giulia a Brescia, dal castrum di Castelseprio (VA), con la chiesa di S. Maria foris portas, al Tempietto del Clitunno, a Campello (PG), dalla Basilica di S. Salvatore a Spoleto (PG) alla chiesa di S.Sofia, con il chiostro e il Museo del Sannio a Benevento, fino al Santuario di Monte Sant'Angelo in provincia di Foggia.
Il piano gestionale – Gli agenti promotori della candidatura hanno presentato al Ministero il piano di gestione che, come spiega Federica Armiraglio, responsabile della sua stesura per la parte inerente Castelseprio, "consiste in un dossier scientifico che riguarda l'intero sito seriale, in cui si presentano i caratteri di originalità e rilevanza dei luoghi candidati e una parte gestionale che monitori l'andamento del sito e il livello di valorizzazione e promozione sviluppate all'interno della rete". "Il piano di gestione", continua l'Armiraglio, "è comunque un documento che, pur prevedendo parti standard da compilare, è flessibile, perché lascia ai singoli la possibilità di ideare dei programmi di gestione individuali in base al contesto di riferimento del monumento e ai finanziamenti dei quali i promotori dispongono, ma è anche, e soprattutto, uno strumento di raccordo importante per le parti in gioco che, proprio perché unite in un sistema, intendono organizzare una serie di convegni e realizzare un sito web, una collana editoriale ed un logo comuni".
Finanziamenti – Sono diversi i soggetti dimostratisi interessati e tuttora fiduciosi nella felice conclusione dell'iter di riconoscimento del Castrum Siprium e della chiesa di Santa Maria come patrimonio mondiale: questo non può che creare effetti positivi in ambito finanziario. Protagonista sotto questo punto di vista è la Regione Lombardia che, pur non essendo direttamente coinvolta – infatti proprietari del parco archeologico e dell'edificio religioso sono rispettivamente lo Stato, attraverso il braccio operativo della Soprintendenza che anima i progetti di conservazione e tutela del sito, e la Provincia di Varese – elargirà 20.000 euro per l'impiantistica, la cartellonistica dell'area archeologica – pannelli bilingui (italiano – inglese) saranno per esempio collocati nelle strade comunali per informare i visitatori sull'esistenza del sito – e l'implemento della segnaletica stradale che Federica Armiraglio sta esaminando con la Provincia, per posizionare nuove indicazioni negli incroci strategici. D'altro canto il Comune sepriese sosterrà assieme alla Regione le spese per la realizzazione di una nuova campagna fotografica e di una brochure in italiano – inglese che abbraccerà l'intera documentazione della realtà longobarda, dal sito archeologico, alla chiesetta al monastero di Torba. Per quanto riguarda quest'ultimo il FAI e la Sovrintendenza da anni accarezzano l'idea di ripristinare il sentiero che collega il castrum al monastero, almeno nella parte ad essi competente (una parte è di competenza statale) attraverso contributi richiesti al Pirellone tempo fa e già ottenuti.
Tempo di verifiche – Italia langobardorum non è la sola candidata italiana al Patrimonio Unesco per il 2008, il confronto con altri siti sarà duro. Per salire sul gradino più alto del podio la rete longobarda sarà sottoposta a numerosi sopralluoghi da parte degli operatori dell'Icomos – agenzia dell'Unesco – che, sottolinea Federica, "verificheranno innanzitutto la perfetta conservazione dei luoghi e dei contesti adiacenti ai monumenti, oltre a porre sotto esame la veridicità del dossier scientifico".
Qualche considerazione – Non resta che sperare che tutto vada per il meglio, ma la conservatrice del sistema museale castiglionese è fiduciosa, rivela infatti che "negli ultimi anni l'Unesco ha incoraggiato la creazione di siti seriali e Italia langobardorum di certo è quello più grande ed importante mai creato sino ad ora. E poi la cosa più bella è che c'è la volontà di superare le difficoltà che inevitabilmente esistono quando gli attori e le realtà sono tanti. Incrociamo le dita!".