Pittura d'altri tempi – Si trova a piano terra l'esposizione ed appena si entra c'è la difficoltà di soffermare lo sguardo su un'opera sola, perché l'occhio scorre da un acquarello all'altro, per soffermarsi un attimo e poi riprendere, perché nulla attrae subito l'attenzione. Vi è pacatezza nei colori e nei soggetti scelti dal pittore: scorci dei laghi varesini, … acqua chiama acqua, e allora, con attenzione si riconoscono i particolari di un paesaggio antico e di una bellezza naturale ancora intatta, almeno agli occhi di Belmonte. Infatti, dice, che forse, la sua pittura è d'altri tempi. Ci sono alcuni monocromi in seppia che raccontano angoli dimenticati delle vie di Tradate, oppure di Varese, o di altri paesi dei dintorni.
Dopo un po' che si osservano, non si può fare a meno di apprezzare la delicatezza di alcuni passaggi di tonalità di colore, che rendono poeticamente un tramonto, un cielo rosa che si specchia nel lago, oppure il profilo elegante di un nocciolo contorto sospeso su una terrazza prospiciente il lago d'Orta.
Una tecnica difficile – "E' importante scegliere l'angolo giusto, prima di iniziare a dipingere e soprattutto occorre fare un disegno a matita leggero per studiare bene ciò che si vede: solo dopo dipingo con il colore, non si può sbagliare, il colore è trasparente, e ogni errore si vede". Ecco cosa dice Belmonte del suo modo di lavorare e aggiunge: "Bisogna avere una particolare sensibilità per apprezzare la tecnica dell'acquarello". E, come dargli torto, inoltre, il formato inusuale, che prevale negli acquarelli esposti è quello verticale, che non è facile da adottare. Occorre un certo occhio e tanta esperienza. Questa non manca a Giuliano Belmonte, che sappiamo autodidatta, ma ormai esperto di questa tecnica, "che ognuno, comunque, interpreta secondo la propria capacità e sensibilità personali" ci dice ancora. Un po' schivo a parlare di sé, sono i suoi acquarelli che parlano per lui, e riflettono il suo modo di vedere il mondo che lo circonda. Lo attrae la bellezza della natura, i paesaggi e i fiori perché sono vivi, la natura morta raramente l'ha dipinta, perché non l'attrae abbastanza. Belmonte, va dove lo manda il cuore. L'acquarello è la tecnica che gli è più affine, perché esprime quei sentimenti profondi che vanno dritti al cuore, pronunciati a bassa voce con pacata gentilezza.