Si era partiti con l'idea di ospitare a Varese tre grandi eventi che avrebbero portato la città al pari di altre realtà non lontane da noi. Ogni decisione però ha trovato l'ostacolo economico. I fondi a disposizione, è noto, non sono certo sufficienti per poter ragionare in grandi termini. Tra trattative, proposte, aspettative e rimandi da parte della Regione, ecco il punto a cui siamo oggi. Il primo cittadino mostra ancora qualche reticenza, ma i giochi dovrebbero essere fatti.
Sindaco Fontana, a che punto si è arrivati con le trattative per le grandi mostre varesine?
"Parlare di grandi mostre mi sembra un po' troppo. Abbiamo praticamente concluso gli accordi. Dovremmo comunicare il tutto fra non molto sarà sicuramente qualcosa di molto carino. Faremo due conferenze stampa. Due eventi li organizzeremo insieme a VareseVive, due con la Fondazione Mazzotta e dovremmo fare qualcosa di bello. Per quanto riguarda il discorso della mostra su artisti russi, cambieremo genere, staremo sui contemporanei, non andremo a prendere i post-impressionisti per ragioni di prezzi. Abbiamo dovuto ridimensionarla rispetto all'idea iniziale".
Il coinvolgimento della Fondazione Mazzotta vuol dire collezione Koelliker?
Dopo un sorriso: "Non lo so..lo so ma non glielo dico".
Il fondo totale di 130.00 euro a disposizione per il settore culturale, in che percentuale sarà dedicato alle mostre?
"Totalmente. Più altri finanziamenti che sto recuperando presso privati, istituzioni, battendo tutte le porte, altrimenti non riusciremo a fare tutte queste cose".
A quali sedi si è pensato per queste mostre?
"Villa mirabello e Castello di Masnago".
Per quanto riguarda la mostra sui mondiali?
"Verrà collocata a Villa Baragiola, unico spazio ampio in cui poter inserire anche degli oggetti di grandi dimensioni; non avrebbe senso mettere al Castello delle biciclette antiche e moderne. Sarà una mostra particolarmente bella, seguita in parte anche da Mazzotta".
Se dovesse pensare senza limiti economici ad una mostra da ospitare a Varese?
"Quella che io desidero da tanto tempo e di cui ho parlato anche con l'assessore Vittorio Sgarbi è una grande mostra sul Morazzone. E' un modo anche per rilanciare il Sacro Monte. Perché ne è coevo, perché ha affrescato una cappella".
A proposito di Sgarbi e la possibile consulenza per Villa Mylius?
"Per Villa Mylius sono tante le iniziative e proposte che stanno andando avanti, come l'accordo di programma che dovremmo firmare tra non molto. Sgarbi è una risorsa importante e ci rivolgiamo a lui come ad altri consulenti".
Come vede Varese dal punto di vista artistico in un prossimo futuro?
"Penso che le cose che si stanno realizzando e proponendo siano buone. Stiamo facendo miracoli con le risorse che abbiamo. Proprio oggi, me ne hanno tagliati altri 10 mila. Poter fare iniziative con una cifra così ridotta non è semplice. Una cifra che sarebbe poca per una sola mostra di un certa qualità. Doverne fare tante vuol dire che abbiamo a disposizione cifre irrisorie. Di conseguenza dobbiamo fondarci notevolmente sull'aiuto di privati. Per esempio VareseVive con cui faremo due iniziative interessanti, senza essere sensazionali, ma in particolare una delle due sarà molto bella senza spendere praticamente nulla; poco più della disposizione della sede, è chiaro che se non ci sono queste collaborazioni con privati non ne usciamo".
In termini di tempo a quando il primo evento?
"Subito dopo le elezioni, 15-16 aprile poi ce ne sarà una subito a maggio".
Come risponde di fronte alle polemiche seguite alla presentazione del progetto su Sacro Monte?
"Sono estremamente deluso. Stiamo cercando in vari modi di dare una scossa alla città. Per molti anni è rimasta ferma pensando solo al mantenimento e non a soluzioni nuove. Sono deluso per le contestazioni che provengono da personalità di un certo livello, ma anche dalla comunità. Credo invece sia un'ottima occasione di rilancio di un nostro patrimonio, così come il progetto della unificazione delle stazioni".