La Farma – Galleria – Non è una Farmacia comune, iniziando dalla posizione: l'aeroporto. "Io la chiamo la farmacia dei sani – ci racconta con un sorriso il direttore Hazem Hamdan -, perché le persone che vengono qui spesso sono in procinto di viaggiare, e se stai male veramente non puoi prendere l'aereo". Ma da qualche anno la Farmacia di Malpensa si distingue anche per la sua inclinazione creativa: è diventata infatti una sorta di spazio espositivo. I dipinti appesi nella parte alta delle pareti non si perdono tra i colori e i flaconi di medicinali del locale, ma vengono subito notati per la particolare e inaspettata collocazione. Inoltre, la posizione dei quadri li isola facilmente dal contesto, permettendo allo sguardo di concentrarsi solo sulle opere. "Stiamo cercando di tirare fuori il meglio di Malpensa – commenta il Direttore – da tre anni ormai portiamo avanti questa scelta di esporre nel locale della Farmacia. All'inizio ero un po' dubbioso perché qui sono già presenti migliaia di colori, tra medicine e scaffali, ma poi il risultato ha dato frutti positivi: l'ambiente è bello e accogliente nell'insieme, e compartecipa alla creazione di un rapporto di confidenza con i clienti. Ci piacerebbe continuare questa politica espositiva, accogliendo sempre di più artisti che riescano a far dialogare le proprie opere con l'ambientazione circostante, non facile, della Farmacia".
Studio approfondito per la semplicità – A conferma delle parole del direttore Hamdan, che desidera esternare e far conoscere il lato "migliore" e creativo di Malpensa, l'artista che espone le sue opere nel negozio è un dipendente proprio dell'aeroporto. Gianluigi Filippini, in arte Jeanfilip, dipinge da vent'anni giungendo a una semplificazione del pensiero che si traduce in una semplificazione del segno e del colore. Semplicità non è affatto sinonimo di banalità: "la mia educazione classica – racconta Jeanfilip – mi ha consentito di rendermi conto dei diversi mezzi di espressione tra il colore e il disegno, la luce e l'ombra. I maestri del passato mi hanno aiutato nella mia ricerca sulla luce e sui materiali; in particolare ho studiato molto la tecnica impressionista, soprattutto Monet, ma anche artisti contemporanei come Burri, Fontana e Afro".
Alchimisti e stati di memoria – La scelta della collocazione dei quadri nella Farmacia non è casuale per Jeanfilip: "vedo la Farmacia come archetipo dell'alchimia; e come i farmacisti devono capire e studiano come le diverse sostanze reagiscono nel corpo umano, così anche noi pittori studiamo come reagiscono i colori se mescolati insieme". Ricorrente nella maggior parte delle opere, una linea nera percorre tutti i dipinti dal baso verso l'alto, separando o abbracciando i diversi colori. Questa linea per Jeanfilip rappresenta il tempo: "i dipinti sono stati di memoria – dice – la linea lega il momento vissuto in un determinato istante come materia, rielaborato successivamente dalla mia interiorità che ridiventa nuovamente materia sulla tela". Questo stato di memoria di un'esperienza vissuta che si materializza nuovamente sulla tela porta l'artista ad utilizzare materiali diversi per evocare determinate esperienze: così asciugamani, foglie d'oro, sacchi di iuta, sabbia e colori acrilici e a olio diventano veicolo della rielaborazione dell'esperienza.