Luigi Christopher VeggettiLuigi Christopher Veggetti

La mostra milanese – Luigi Christopher Veggetti continua a far parlare di sè. Mentre alcune delle sue opere rimarranno fino al 12 aprile in Galleria Ghiggini ha infatti allestito un'altra mostra a Milano, città dove è cresciuto artisticamente. Alla Galleria Lazzaro è pronta al via una collettiva, o così pare dall'invito. Due nomi di artisti presenti sulla locandina, ma troppe affinità di linguaggio nelle immagini proposte. Guardando la stessa cartolina che descrive queste due personalità in maniera sintetica si percepisce qualcosa di anomalo. A fianco di Veggetti, recita l'invito, ci saranno allestite le opere di Untizio incentrate sullo studio dell'oggetto comune usato come mezzo per raccontare l'Io uomo. Ed ecco la prima affinità: ritornano le tazzine. Christopher ha per un lungo periodo studiato pittoricamente questo soggetto trasformandolo di volta in volta nella persona stessa che acquistava il quadro finito. Ripercorrendo la sua biografia per immagini compaiono tele dal titolo "Lana", "BeatriceMaria", "Giuditta", nomi propri affiancati alle tazzine da caffè o da the.

Lui e l'altro – Untizio, secondo artista della mostra milanese è infatti l'alter ego di Luigi Christopher Veggetti. Alle persone colte nell'immediatezza quotidiana delle metropoli care all'artista afro italiano Untizio sostituisce gli oggetti. "Ho deciso di usare questo pseudonimo circa un'anno, volevo creare un personaggio che rimanesse esterno dalle gallerie" ci dice Veggetti. "Ho iniziato così a fare le tazzine che anche se apparentemente sembrano soggetti lontani dal mio percorso ne traducono invece lo stesso significato. Sono oggetti molto introspettivi, sono opere pop che guardano la psicanalisi. Ogni persona infatti nel momento in cui sceglieva la sua tazzina ricercava un pò se stesso" conclude l'artista. Un'operazione che veicola un messaggio preciso sulla contemporaneità. Christopher continua quindi a stupire, giocando sull'ambivalenza. Sdoppia se stesso e la sua arte. Divide il suo personale io per coglierne un'altro distante e vicino in un gioco di dicotomia che rafforza il suo messaggio. La mostra Personality vuole comunicare col pubblico di oggi, vuole uscire dalla galleria ed invadere la mente dei passanti che cogliendo il dato anomalo delle tele di Untizio ne verranno incuriositi maggiormente. "Vuole essere l'invito ad aprire gli occhi per che noi non siamo che opere astratte apparentemente formali" riassume bene l'invito.

Un'opera in mostraUn'opera in mostra

La forza dell'idea – Non distante dal pensiero del Surrealismo interpretato da René Magrittè, dove all'abilità raffinata della stesura pittorica si associava l'ambivalenza del significato. Christopher però dal grande maestro francese coglie, come hanno fatto altri solo l'embrionale idea. Il giovane artista rende tutt'altra arte. Le sue figure sono create con tratti materici, coi colori della terra e del fuoco. Sono attimi veloci che trovano pausa nello spazio delle tele. A lui piace anche collegarsi col luogo dove espone, come in questo caso a Milano dove porterà tele con soggetti colti nella frenesia dell'ambiente metropolitano del capoluogo lombardo. Un percorso in divenire quello di Christopher che continuerà a farci parlare di lui. Dopo l'inaugurazione a Milano il nostro giovane artista partirà con la sua Polaroid al collo. Meta: le più belle città d'Italia per trovare i nuovi soggetti per le due personali che si è guadagnato col Premio Ghiggini. Ma per questo bisognerà attendere l'autunno.

Luigi Christopher Veggetti Kandu/Untizio
Personality

Dal 10 aprile al 4 maggio
Galleria Lazzaro by Corsi
Via Broletto 39 Milano
orari: martedì/sabato 10.30/13-15/19.30
lunedì e domenica 15/19
inaugurazione giovedì 10 aprile ore 18
tel: 02 8052021
www.gallerialazzaro.it