Il filo del racconto – Dopo vent'anni di pittura figurativa Gabriella Magnetti ha sviluppato la sua propensione per i motivi geometrici in un linguaggio astratto dalla lettura comunque immediata. Dapprima piccoli uomini compongono le tele tenendosi per mano, raccontando le loro storie e promuovendo un chiaro messaggio di solideraietà. A poco a poco le tele si fanno più piccole e intime, lo sfondo monocromo si sfuma in diverse tonalità dello stesso colore, definendo l'ambientazione in cui si stagliano file di piccoli omini, o uomini, in rilievo. Una lunga processione di pellegrini srotola la matassa del racconto, esperienza dell'uomo che vive giorno dopo giorno, immerso nel deserto, nel mare, nel cielo. Racconti geometrici, psicologici, di rame e di legno, che fanno parte dell'immaginario e della profondità dell'artista.
Suggestione primitiva – Annalisa Cittera definisce così il lavoro di Gabriella Magnetti: "Dal desiderio, o meglio, da una sorta di urgenza improrogabile di esprimersi attraverso altri strumenti che non fossero immagini attinte dall'orizzonte quotidiano già noto e riconoscibile, nasce lenta e paziente questa scrittura fatta di segni, psicologica, una scrittura pensiero, che affiora alla superficie da successive stratificazioni, un lavoro incessante di aggiunte e di ripensamenti che tormentano la superficie prima di giungere al risultato conclusivo". Non è senza rimandi l'operato dell'artista, Annalisa Cittera infatti sottolinea che "la suggestione che esercitano queste opere viene da lontano: è evocazione dell'antico nella scelta del segno che crea composizioni intricate e indecifrabili di sapore arcano; è la preziosità degli ori e dei rossi, sui quali la luce scorre libera, una preziosità alchemica, d'incanto, mai debordante, tenuta sapientemente a freno e ricomposta in equilibrio dalla natura del supporto, il legno".
Gabriella Magnetti
Pro Loco Gallarate
Dal 12 al 25 aprile 2008
Vicolo del Gambero 10
Orari: da lunedì a domenica 10,00 -12,30 / 16,30 – 19,00
Ingresso libero