Frenesia, fermento, vibrazione, la capacità di sentire la musica con gli occhi e far muovere prima i piedi e poi tutto il corpo all'unisono, sentendo un ritmo che è solo nella testa ma ben visibile nei musicisti ritratti da Maria Chiara Bonora. Questa è la magia delle opere della ferrarese Maria Chiara: far vedere ciò che non si riesce a cogliere appieno nell'attimo in cui accade, fermare quel momento di performance musicale in cui la tensione è nel punto più alto, in cui la musica sembra esplodere e contagiare chi la ascolta e la vive. In occasione della mostra, promossa da Art, Photo & Jazz, Jazz Photo e dall'Associazione culturale amici nell'arte di Cardano al Campo, che inaugurerà sabato 3 maggio, abbiamo chiesto alla giovane artista, architetto di professione e fotografa per vocazione, di raccontare qualcosa di sé e del suo percorso:
Da Ferrara a Cardano. Come mai?
"Ho conosciuto Patrizio Gianquintieri, fondatore dell'Associazione culturale amici nell'arte, qualche anno fa poiché ero interessata a delle sue foto; incuriosito dal mio interesse ha poi voluto vedere i miei lavori, così è nata una sorta di commissione: Patrizio infatti da anni indaga il connubio tra fotografia e musica, e mi ha chiesto di provare a lavorare su questo tema. A questo scopo ho colto l'occasione del Ferrara Buskers Festival, famosa manifestazione che accoglie gli artisti e le loro performance nelle strade della città, e nel 2006 ho realizzato le foto che vedrete esposte in mostra".
Quale aspetto ti interessa maggiormente trasmettere in queste fotografie?
"Ciò che mi interessa in questi scatti fotografici è cogliere le vibrazioni e le varie improvvisazioni della musica, dare l'idea di qualcosa in divenire: mi piace che le immagini lascino in chi le guarda un'ampia libertà d'interpretazione, mi piace che si costruiscano delle storie, che si indovini, come quando la mattina ci svegliamo e vogliamo ricordare un sogno: immancabilmente ci mettiamo un po' di fantasia per colmare i vuoti della memoria e raccontare".
Perché la scelta del titolo "Bianco come la luna il suo capello"?
"Il cappello è l'abito di scena; contiene i pensieri, le intuizioni dell'improvvisazione, i ricordi e li fa uscire piano. Il nostro corpo non coglie tutti i movimenti, i cambiamenti e le vibrazioni, ne percepisce solo l'inizio e la fine. I più fortunati chiudono gli occhi e le oscillazioni continuano impresse sulla retina e la musica risuona nelle orecchie. La fotografia prolunga quel momento, allunga la nota e ci fa vedere quello che ad occhio nudo non si può vedere, congelando e sovrapponendo gli attimi delle creatività di un artista davanti al suo pubblico".
"Bianco come la luna il suo cappello"
di Maria Chiara Bonora
Dal 3 al 18 maggio 2008
inaugurazione sabato 3 maggio ore 16,30
Best Western Hotel Cavalieri della Corona –
via Baroldo 12 – Cardano al Campo (VA)