Quasi una anteprima – E' pressoché un anteprima nazionale, quella prevista alla Fondazione Bandera, per venerdì 9 alle 21. La presentazione del libro Annunciazione. Storia di una fascinazione (Longanesi), di Laura Bosio, una delle scrittrici che in silenzio, quasi in sordina, si è negli ultimi anni accreditata maggiormente nel mondo letterario italiano. Anteprima perché il volume è disponibile nelle librerie solo a partire da giovedì 8.
Una anteprima sui generis, in realtà; il libro è una ristampa di una fortunata prima edizione edita nel 1997 per Mondadori. Ma chi l'ha letto – e Marisa Ferrrario Denna, conduttrice dell'incontro alla Fondazione Bandera, è tra questi – assicura che si tratti di una vera e propria riscrittura dell'opera, che ha comportato anni di ulteriori riflessioni e approfondimenti rispetto alla prima stesura.
L'emozione estetica – La Fondazione si presta per essere una location particolarmente appropriata: benché l'opera della Bosio sia trasversale ai generi, muovendo dal romanzo fino a trasformarsi in un saggio, e alle tematiche attraversando la filosofia, la religione e l'arte, è proprio da una sollecitazione estetica che muove lo spunto originario. Da una emozione, da uno sguardo che non ha lasciato scampo: l'incontro all'Accademia di Venezia con lo sguardo atterrito della Vergine annunciata, dipinta da Veronese.
Le sfumature del turbamento – Da lì scatta il meccanismo narrativo del libro. L'identificazione tra la donna e la Vergine, le paure dell'una, le paure dell'altra. Comincia un viaggio, che è un viaggio fisico attraverso altri musei, altre opere, verso altre Annunciazioni, alla ricerca di sfumature altre di turbamento, di pudore, in cerca del senso di una rivelazione che è ancora misteriosa. Un percorso dentro Maria, la sua rappresentazione e dentro di sé, che ha il potere di trasformare la materia filosofica, religiosa, storica, in una piena, necessaria esperienza individuale.
La carriera – Lidia Bosio ha esordito nel 1993 con il romanzo I dimenticati, edito da Feltrinelli e vincitore del "Premio Bagutta opera prima", confermandosi poi nel 1997 con il volume Annunciazione (Mondadori, 1997, Premio Moravia). Un successo anche, in seguito, che tocca i volumi antologici per la collana "I Mistici" di Mondadori, sull'esperienza mistica, filosofica e spirituale nella letteratura delle donne: con Le stagioni dell'acqua (Longanesi) è stata finalista al Premio Strega, al Premio Rapallo, al Premio Stresa e al Premio Via Po, vincendo il Premio Basilicata 2007.