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Tre giovani studentesse del Politecnico di Milano, Ilenia Contini, Elena Cunico e Cristina Paroli, hanno dedicato tre anni del loro percorso di studio sul progetto 'Laveno Mombello: centro della ceramica ottocentesca'. All'interno degli appuntamenti della manifestazione 'Fai il pieno di cultura', le tre giovani esporranno il loro lavoro nella sede dell'ex deposito-museo delle Ferrovie Nord Milano di Laveno Mombello. L'appuntamento è fissato per venerdì 16 maggio alle ore 18.30. Un lavoro impegnativo, ma che potrebbe portare in un futuro alla realizzazione di un ecomuseo nella zona del lavenese. E' la giovane di San Giano, Ilenia Contini a descrivere il progetto.

Una possibile nascita di un ecomuseo a Laveno Mombello?
"Secondo gli studi che abbiamo svolto, ci sono tutti i requisiti necessari. Il nostro impegno è stato sostenuto in più occasioni sia dall'amministrazione e dal sindaco, sia dalla biblioteca. La realizzazione in toto del progetto è piuttosto impegnativa, ma si potrebbe, come già accennato in passato, prendere in esame un pezzo alla volta e pian piano dar forma al tutto. Per definizione, l'ecomuseo si 'serve' della popolazione, perchè deve essere questa a interagire con la realtà in cui si vive".

VolantinoVolantino

Su quali elementi avete focalizzato l'attenzione?
"Siamo partite dall'analisi storica-bibliografica sulle fasi evolutive del territorio analizzato. Abbiamo evidenziato 126 realtà che si possono definire 'beni', delle quali abbiamo ricavato le caratteristiche principali e i punti deboli. Sono realtà queste che abbracciano aspetti paesistici, storici e artistici".

Alcuni esempi di questi beni?
"Il sistema delle ceramiche storiche per esempio, il sistema dei lavatoi, delle cappellette votive, delle scuole di ceramica, dei fortini, tra cui quello austriaco di Cerro e di Laveno, i circoli degli operai. Dall'analisi dei beni sono poi nati 5 macro percorsi tematici: il percorso storico delle ceramiche, che comprende non solo gli stabilimenti, ma anche le case operaie, i luoghi di lavoro e le abitazioni dei padroni. Il secondo percorso è legato alle architetture, dai centri antichi, ai palazzi storici, ai percorsi austriaci. Quest'ultimi costituiscono un sotto-percorso, essendo beni particolarmente rilevanti. E' qui che troviamo, ad esempio, la Chiesa di Santa Maria dall''800 adibita a polveriera, deposito per le armi. Il terzo percorso vede l'analisi dei luoghi di culto, le chiese di Cerro e Mombello, ma anche le numerose cappelle votive costruite su sentieri e siti di particolare interesse. Infine, l'ultimo percorso è legato a all'aspetto naturalistico, agricolo e produttivo".

Percorso architetturaPercorso architettura

Che punti di riferimento avete preso per svolgere il vostro lavoro?
"Abbiamo guardato a esempi di ecomusei in Piemonte, Trentino, fino ad arrivare agli esempi francesi".

Come potrebbe evolversi in futuro la vostra ricerca?
"Di fondo il nostro intervento ha lo scopo di creare una serie di percorsi tematici e possibili interventi su ciò che esiste. Ridare la destinazione d'uso a questi luoghi. Abbiamo un certo senso fornito delle linee guida per la popolazione, per il comune. Sono stati eseguiti degli interventi piuttosto specifici, come i rilievi diretti in alcune chiese. In questo senso con gli studi che abbiamo svolto, forniamo le direttive per eventuali interventi di restauro o per quanto concerne le zone verdi, di mantenimento e risanamento".

La serata di venerdì 16 maggio, si svolgerà all'interno dell'ex deposito-museo delle FNM, progettato da Virgilio Vercelloni. In questa sede verranno esposti alcuni libri di questo architetto milanese. A seguire, dopo l'esposizione della tesi di laurea delle tre giovani architette, si svolgerà l'intervento, di Leonardo Cavalli e Cino Zucchi, in cui viene presentato il progetto che si realizzerà nell'area dell'ex ceramica Lago. In una sola serata verranno dunque esposte delle proposte per rendere vivo ed esaltare il territorio di Laveno Mombello, senza distogliere lo sguardo dal suo trascorso.