Joie de vivre – "L'arte è sicuramente spiritualità, ricerca poetica, ma è anche "gioco", divertissement, joie de vivre, reinventando e reinventandosi con serietà ma anche con leggerezza, quella leggerezza che ognuno di noi dovrebbe trovare nell'attraversare la vita. E Bruno Golin, come le sue opere, ci racconta questa levità". Queste le parole con cui la curatrice Cristina Palmieri presenta la mostra di Bruno Golin "se l'arte è anche gioco", ultimo appuntamento dello Spazio Zero prima della pausa estiva.
Spazio in equilibrio cromatico – La mostra, che verrà inaugurata sabato 7 giugno alle ore 18.00, vede esposte le opere frutto degli ultimi anni di sperimentazioni e considerazioni di Golin sull'arte. Dipinti di grandi dimensioni inseguono essenzialità ed equilibrio attraverso uno spazio creato mediante la sovrapposizione di fasce di colori intensi, accostati con fine gusto estetico. La ricerca poetica svolta attraverso i colori si accosta a quella puramente ludica e a tratti spensierata che porta l'artista ad utilizzare elementi e materiali di uso quotidiano e domestico, come iuta e stoffa, ricontestualizzati e risignificati mediante il fare artistico.
Raku spirituale – Oltre ai dipinti, in mostra saranno presenti anche opere in ceramica raku, materiale che l'artista sceglie per il richiamo alla natura e alla terra, decorate con soli e spirali che rimandano a una ricerca di spiritualità ancestrale. "Motivi a rilievo vanno ad imporre – sottolinea Cristina Palmieri – ad un'argilla di per sé dura e difficile da lavorare, quella distinzione tra un primo piano, che ci riporta alla concretezza della vita, al nostro essere terreni, ed una dimensione di infinito e di assoluto a cui l'uomo, nella propria finitezza, anela".
Giocare con il legno – In tempi più recenti Bruno Golin ha concentrato i suoi studi anche lavorazione del legno. Seguendo gli insegnamenti e l'esperienza di Franco Fossa, Golin ha così creato interessanti sculture originate da tronchi bruciati e consunti dal tempo, a cui vengono accostati altri materiali, tra cui iuta, chiodi e fili di ferro. "Non per farne elementi decorativi – specifica Cristina Palmieri – ma per divertirsi con la realtà e la fantasia, per proporre percorsi alla ricerca di dimensioni nascoste che solo chi crea, nella propria calda ispirazione ed immaginazione, può portare alla luce".
Il superamento delle regole – "Ecco la cifra caratteristica delle opere di Golin – conclude la curatrice – il desiderio, quasi necessitante, che ritroveremo poi anche nelle ceramiche raku e nelle sculture astratte, di creare una distinzione dei piani, a partire dall'inserimento, sulla base pittorica, di stoffe, di iute, di brillantini, che – quasi a sostenere le successive stesure cromatiche uniformi – diventano un gioco, un vezzo di ascendenza neodada. In questo modo è come se si cercasse il superamento di ogni regola e costrizione formale entro la limitazione della superficie del supporto, sia pure dilatata su importanti dimensioni. Il supporto tradizionale diventa così direttamente operabile, "violabile", e, accanto alla spiritualità espressiva del colore, si sperimenta e conosce anche la preziosità dell'aggregazione materica, la possibilità della metamorfosi dell'oggetto, di matrice più squisitamente informale".
'Se l'arte è anche gioco'
Mostra di Bruno Golin
a cura di Cristina Palmieri
Dal 7 al 22 giugno 2008
Spazio Zero, via Ronchetti n.6 -Gallarate
tel./fax 0331.777472
Orario: da martedì a sabato 16.30-19.00,
domenica 10.00-12.00/16.30-19.00; lunedì chiuso Inaugurazione sabato 7 giugno alle ore 18.00
ingresso libero