Il centenario – L'8 settembre del 1908, con la presentazione della cimasa, raffigurante il tema de La Gloria di Maria, si concludeva definitivamente il lavoro di Lodovico Pogliaghi per il duomo di Milano. Già inaugurate due anni prima le due valve, il portale centrale necessitava ancora di quell'ultimo inserto architettonico e narrativo, la sublimazione dei misteri legati alla Vergine. Un centenario, oggi da ricapitolare, sfruttando l'asse Milano-Varese: i luoghi istituzionali dove sono conservati le carte e i documenti dell'artista e quel luogo ancora informe, allo stato attuale, che è il museo a lui dedicato in cima al Sacro Monte.
Il lungo sonno – Poco comprensibili tentennamenti e ritardi hanno costellato la vicenda Pogliaghi negli ultimi anni. Che arrivi l'ora di alcune decisioni è l'auspicio e la certezza di Giuseppe Battaini, sindaco di Castiglione Olona nonché presidente della Fondazione Pogliaghi. "E' pronto un comitato scientifico che dovrà gestire il programma di 'Eventi per i 100 anni del portale della porta centrale del Duomo di Milano e il Museo Pogliaghi'"; una serie di iniziative, racchiuse nel triangolo Veneranda Biblioteca Ambrosiana, Sacro Monte e Castiglione Olona per riattivare l'attenzione sull'eredità dell'artista dopo il lungo sonno istituzionale, rotto per la verità da due mostre in galleria Ghiggini e da una robusta esposizione a Genova nel 2006.
I garanti – Un comitato scientifico che prevede la presenza di Monsignor Fumagalli, vice prefetto dell'Ambrosiana, in qualità di presidente, l'architetto Rurale, in qualità di coordinatore generale, Giulia Benati, direttrice della Veneranda Fabbrica del Duomo, Ernesto Brizio della Veneranda Fabbrica del Duomo, Carlo Capponi della Diocesi di Milano, Maria Grazia Diani della Regione Lombardia, l'ispettrice di zona della Soprintendenza, Isabella Marelli, Elena Fontana, della Biblioteca Ambrosiana e Giorgio Zanchetti, docente presso l'Università degli Studi di Milano, responsabile della parte scientifica delle iniziative.
Il richiamo al Rustico – Il programma prevede una conferenza stampa di presentazione a settembre presso l'Ambrosiana di Milano; contestualmente pannelli illustrativi dovrebbero essere collocati nelle vicinanze del portale in piazza Duomo. "Pannelli che serviranno come richiamo e traino per l'apertura del Rustico annesso alla casa-museo al Sacro Monte – anticipa Battaini – inaugurato da una mostra illustrativa sull'arte e sulla pratica collezionistica dello scultore". Sempre in settembre, un convegno, anch'esso da tempo anticipato, a Castiglione Olona, nelle sale del Castello Monteruzzo, il cui titolo dovrebbe essere: Pogliaghi e il Sacro Monte di Varese, cultura, religione, economia. "A Castiglione perché non si può non considerare il Sacro Monte come facente parte di un territorio più ampio e non se ne deve dimenticare – specifica il referente della Fondazione – la valorizzazione anche in termini di ritorno economico".
Il concorso di idee – Il clou, tuttavia, dovrebbe arrivare a dicembre: quando sempre nella sede della Veneranda Biblioteca Ambrosiana, nei cui archivi sono conservate dalla sua morte le carte dello scultore, si terrà una mostra dedicata specificamente alla vicenda del portale del duomo con un ampliamento dello sguardo al concorso di idee che portò a quella realizzazione, a cura di Giorgio Zanchetti, esperto di scultura otto-novecentesco.
La Provincia a mani vuote – La concretizzazione del progetto legato alle celbrazioni del centenario, a suo modo una sorta di concorso di idee, è atteso da mesi; ma che anche oggi differisce ancora nel tempo la questione centrale, quella del ripristino del Museo Pogliaghi alla sua piena efficienza; ma soprattutto, leggendo tra le righe, sembra estromettere di fatto Varese, alle soglie di una non nuova brutta figura: Palazzo Estense, che pure qualche interesse dovrebbe nutrire nella partita, ma in particolare Villa Recalcati che negli anni ha speso parecchi soldi dei contribuenti per quell'obiettivo e preparandosi, in tempi non sospetti al traguardo dei cento anni.
Poco lineare – "La Provincia? Si è defilata" è la replica di Battaini. "Aveva indicato un luogo espositivo a Varese ritenuto non idoneo, che avrebbe creato problemi con la Soprintendenza. E non ci sarebbe stato più tempo per realizzare il progetto. C'è stato un lungo periodo in cui non vi era un referente politico, solo funzionari. Adesso si può cominciare un nuovo dialogo con il presidente Galli".
Proprio in virtù di quel credito acquisito da Villa Recalcati, – che già anni fa si era spesa con un accordo di programma che comprendeva anche la Camera di Commercio – l'auspicio è che il dialogo riprenda. In caso contrario, anche la possibile euforia mondiale e l'eco attutita di una celebrazione a Milano, non cancellerebbe la sensazione di una provincia tagliata fuori, con un ruolo da protagonista, culturalmente parlando, tutto da ricostruire. E di un affaire, quello Pogliaghi, sempre meno limpido e lineare.