Paul Klee, Strade principali e secondarie, 1929 -da internet-P.Klee, Strade principali e secondarie

Un maestro del '900 – Paul Klee, grande artista svizzero che segna il corso della storia dell'arte di tutto il Novecento. Una personalità particolare, introversa e disponibile allo stesso tempo. Il maestro della frammentazione e del colore è arrivato dove voleva arrivare dopo anni di sofferenze, individuali e collettive, e dopo aver fatto più volte a pugni con la propria personalità. Chi conosce Klee per i suoi quadri ad acquerello dalle armoniche cromie, costruite tramite l'accostamento di figure geometriche, forse non può immaginare che il percorso che ha vissuto per arrivare al successo sia stato tanto travagliato. Un incontro svoltosi giovedi 19 giugno, presso la Mya Lurgo Gallery di Lugano – un nuovo spazio espositivo che a breve compirà un anno di vita – ha schiarito le idee. Ad illustrare la vita e l'opera di Klee la giovane storica dell'arte Serena Gecchele. Un percorso per immagini che ha ricostruito l'attività dell'artista svizzero nel primo quarantennio del 1900.

Serena GeccheleSerena Gecchele

Esperienze giovanili – Paul Klee rivisto attraverso le sue opere e scoperto grazie ai suoi 'Diari' – una sorta di autobiografia per i posteri che compila giorno per giorno dal 1897 al 1918. L'amore primo dell'artista è per la musica, una passione genetica che diverrà costante anche nell'amore adulto, quando si sposa con una cantante a Monaco, nel 1906. Un'avversione ai banchi di scuola, l'Accademia di Belle arti di Monaco, guadagnata con molta fatica, che diviene presto ostacolo ad una creatività che vuole esser lasciata libera. Lo studio del segno e del disegno, le prime incisioni in bianco e nero e l'esperienza della pittura su vetro fanno intuire la sua abilità. Poi i viaggi. Prima in Italia, alla scoperta dell'antico, ma soprattutto del colore mediterraneo che ancora fatica ad appartenergli: la bicromia è la costante delle opere giovanile, e ritornerà poi verso la fine dei suoi giorni. Poi l'Egitto, nel 1928, quando ormai non potrebbe far più a meno delle sue forme geometriche elementari, veicolo di realtà ed inconscio, e non può nemmeno staccarsi dal colore.

Gli amori – Le Avanguardie che sia affermano e che nelle capitali europee –Parigi, Vienna e Monaco in particolare- si traducono in ricerche espressive differenti ed affascinanti per gli occhi del giovane Klee. Impressionismo, postimpressionismo, cubismo, astrattismo, le scelte del gruppo dei Fauve e del Cavaliere Azzurro. Tutto diventa possibilità creativa. Klee inizia finalmente ad avere successo e fino alla morte,

Paul Klee, Angelus Novus -da internet-P.Klee, Angelus Novus -da internet-

avvenuta nel 1940, produce, produce, produce. L'artista insegna al Bauhaus, vive la prima Grande Guerra, l'ascesa del nazifascismo e si chiede più volte qual è il suo ruolo. Sempre in lotta con se stesso e con quel mondo che si impone senza lasciar spazio alla rivolta personale; Klee chiude gli occhi più volte nei suoi quadri perchè davvero non ce la fa a guardare. Per tutta la sua vita coltiva altre due passioni, oltre alla musica e alla pittura si innamora della scrittura, la fa entrare nelle sue opere e arriva a rendere l'alfabeto stesso in piccoli frammenti colorati; l'altro amore è per il figlio: non lo abbandonerà mai e lo vedrà crescere da vicino prendendo da lui quell'aspetto infantile che appartiene alla sua pittura.

Lento finire – Una malattia, una forma di sclerodermia, lenta e progressiva, gli fa prendere coscienza dell'arrivo della fine. Solo in quest'ultimissimo periodo Paul Klee si rimette a disegnare, lascia da parte ancora una volta il colore, e sceglie di evocare con il dipinto gli angeli, quasi a cercare ancora una volta un appiglio esterno alla realtà che ha amato profondamente ed odiato forse con la stessa intensità. L'artista muore ancora giovane, ma la sua arte continuerà a vivere nelle opere successive: molti gli artisti che trovano ancora oggi in lui e nella sua opera, elementi da rielaborare e reinterpretare.

Mya Lurgo Gallery

Piazza Riforma 9
6900 Lugano (CH)
tel +41 91 911 88 09
myalurgo@gmail.com
www.myalurgo.com
attualmente in corso la mostra "VERS L'IMMATERIEL – omaggio a Yves Klein", pittore dell'Infinito.
fino 23 giugno 2008. Curatore: Anna Caterina Bellati
Gli artisti invitati, selezionati dal panorama internazionale sono: Mauro Benatti, Olga Cabezas, Marilù Cattaneo, Stefano Fioresi, Mya Lurgo, Mario Paschetta, Fulvia Zambon, Dania Zanotto
Orari di apertura della galleria: Lun. 12.00 – 18.30, Ma. Mer. Ven. 10.00 – 18.30, Gio. 12.00 – 21.00, Sa. 10.00 – 12.30, festivi previo appuntamento.