Arcumeggia anno zero? Non proprio ma neanche a pieno regime. Fresca di un incontro con il presidente Galli, il sindaco di Casalzuigno Angela Viola anticipa il possibile futuro prossimo del paese dipinto e tira alcune somme del recente passato. Il bilancio zigzaga tra speranze e qualche recriminazione. Manca, è evidente, più di una certezza, che dai vertici politici scenda nella dimensione meramente organizzativa. Manca l'entusiasmo dell'anno scorso, ad esempio, manca, in parte l'operatività che ha contraddistinto le ultime stagioni. Manca la progettualità a più lungo respiro, e la sua condivisione.
Sindaco, a che punto siamo con Arcumeggia?
"Stiamo uscendo adesso da un periodo di fermo totale. Una stasi dovuta alle vicende elettorali, al cambio della giunta e degli assessori. Adesso lentamente ci stiamo rimettendo in moto".
Recentemente ha incontrato il neopresidente della Provincia Dario Galli. Cosa è stato deciso in merito ad Arcumeggia?
"L'incontro è stato utile per sollecitare una riunione della commissione poitica e per pensare ad un programma, a questo punto, per la seconda metà dell'anno. Il presidente Galli mi ha dato la facoltà di elaborare un programma, realistico, fattibile, che rispecchi le finalità della convenzione stipulata anni fa per la valorizzazione del borgo e che si attenga a quanto già messo a bilancio in proposito".
A quanto ammonta la disponibilità per le iniziative di sostegno e promozione?
"Cinquantamila euro, ripartite come sempre al 60% per la Provincia, 30% per la Comunità Montana della Valcuvia e il 10% sostenuto dal comune di Casalzuigno".
Anticipazioni sul programma?
"Sicuramente interventi migliorativi sul patrimonio. La sistemazione della Gipsoteca Cerini, ad esempio, piuttosto che la sede dello Iat. Poi due mostre da realizzare con la Sangalleria, serate estive in collaborazione con la Proloco; e, nell'immediato, un workshop musicale dalla durata di 10 giorni, dal 17 al 26 luglio nei cortili del borgo".
L'anno scorso è stato un fiorire di iniziative: i rapporti con l'Opificio delle pietre dure di Firenze, i restauri agli affreschi più danneggiati, il corso sulle tecniche murali riservato agli studenti di istituti artistici, un alto afflusso di turisti stranieri. Le prospettive odierne?
"Per quanto riguarda l'Opificio, la convenzione è ancora attiva, ma credo che per quest'anno non ci saranno momenti operativi. Il corso sull'affresco era già preventivato di non riproporlo subito quest'anno per il fatto che è inutile, dispersivo e anche costoso. E devo dire che nonostante il maltempo, i dati di affluenza registrati dal nostro Iat sono molto positivi, nell'ordine di qualche centinaia di turisti. Ma in particolare va dato atto che le audioguide introdotte lo scorso anno funzionano perfettamente e sono di grande aiuto per il visitatore straniero".
Cosa è cambiato rispetto al passato?
"E' evidente che ancora manchi lo stesso entusiasmo. Compatibilmente con i cambiamenti a livello politico, il fatto che manchi un assessore specifico con la delega al Marketing è una assenza avvertibile, pesante. Mi auguro che conclusi i mondiali si possa risolvere questa situazione. E' proprio un problema di condivisione di progetti a livello politico. Ma devo dire che anche l'assenza di un referente operativo come lo era stato fino a pochi mesi fa Chiara Palumbo, è stata sua volta pesante, oltreché inaspettata. Siamo rimasti spiazzati e, confesso, l'avvio delle attività di quest'anno è stato in salita anche per questo motivo. Uno dei problemi da risolvere a breve sarà anche questo: ripristinare personale di fiducia e competenza sul territorio".