Nei primi anni del Novecento nasceva il Termalismo Salsese. Oggi, dopo un secolo ed in condizioni sociali profondamente mutate, Salsomaggiore si ripropone come ‘Città della Bellezza' con le sue acque salsobromoiodiche, letteralmente ‘attinte dal mare antico' su cui sorge la città, racchiuse in rocce mioceniche datate da 23 a 5 milioni di anni e ricche di sali con elevata presenza di iodio proveniente da alghe dell'Era Terziaria, e le acque sulfuree di Tabiano, amiche della pelle e del ‘respiro'.
La data simbolica di questa presentazione ufficiale della ‘Città della Bellezza' è il prossimo 13 settembre, al termine della manifestazione per l'elezione di Miss Italia. In quest'occasione il Prof. Antonino Di Pietro, fondatore dell'ISPLAD (International-Italian Society of Plastic-Aesthetic and Oncologic Dermatology), aprirà il primo Convivium sul tema ‘Comunicare bellezza' e una serie di appuntamenti semestrali che comporranno ‘Le stagioni della Bellezza' e si attueranno nei periodi tra febbraio e marzo e tra ottobre e novembre per coloro che vorranno preparare la pelle all'estate e all'inverno attraverso cicli mirati in collaborazione con l'equipe dei dermatologi termali di Salso e Tabiano in un contesto di manifestazioni culturali, spettacoli ed eventi.
Proprio durante il Convivium,che vedrà l'incontro tra medici e giornalisti e l'utile scambio d'informazioni sulla tematica relativa alla comunicabilità di un valore tanto mitizzato quanto demonizzato come la bellezza in tutti gli aspetti culturale sociale ed artistico, verranno consegnati i cinque premi realizzati in plexiglass dall'artista cunardese Janja Arnolj ai giornalisti che si sono distinti nell'ambito della propria area di competenza: radio, televisione, stampa, internet, campagne pubblicitarie.
In attesa di vedere l'opera dell'Arnolj e di descriverla nel dettaglio per tutti gli appassionati d'arte contemporanea, avviciniamo uno dei protagonisti dell'evento: il Prof. Antonino Di Pietro.
Professore, qual è il suo ruolo all'interno della manifestazione del 13 settembre?
"Sono un dermatologo e da più di vent'anni mi occupo dell'ambito relativo all'invecchiamento della pelle e alle terapie più innovative per conservare la pelle giovane. Attraverso i miei studi, le mie ricerche e la mia esperienza medica mi sono accorto che in un'epoca di perdita di valori, come quella attuale, si perde anche il valore della bellezza. Nel mio ambito d'indagine mi trovo dinanzi ad una bellezza che si avvicina a stereotipi falsi, che genera facce buffe e mostruose con zigomi come palle da tennis e bocche a salsiccia, con visi estatici immobili e cadaverici, con facce lucide come fogli
domopack tirati sulla pelle quale risultato di eccessive abrasioni e peeling per cancellare rughe e difetti, dovuti al naturale invecchiamento cutaneo. Si tratta dunque di una sorta di ‘accanimento sulla singola ruga' che conduce alla perdita del valore della bellezza in quanto, cercando a tutti i costi di eliminare proprio quel difetto lì, a perderci è l'immagine del viso nel suo insieme ed ecco i numerosi mostri che vediamo continuamente sui giornali, in televisione e nei nostri studi. Ho sentito dunque l'esigenza, proprio ora in questo momento di crisi generale dei valori della vita e della società, di raccogliere e di riunire persone che credono ancora nella ‘vera' bellezza, che è quella naturale, quella che identifica una persona per ciò che è. E ho scelto Salsomaggiore, che una volta l'anno ospita tante giovani donne per il più noto concorso di bellezza italiano, proprio per la sua potenza mediatica molto utile per il progetto che ho ideato".
Come ha ideato il Convivium?
"E' nato dall'esigenza di lanciare e annunciare il codice del 'Comunicare Bellezza'. In questo caso risulta sterile definire la bellezza. Una definizione è inutile, bisogna far leva invece sulla comunicazione, non di una semplice definizione stereotipata che non serve a nessuno, se non a tracciare falsi modelli, vedi l'anoressia per esempio. E' necessario dettare delle regole per parlare di bellezza ed in questo modo chi comunica bellezza può disporre di un punto di riferimento. Una potrebbe essere quella di rispettare l'identità di ciascuno ed i valori che la caratterizzano. E questo va amplificato dall'ambito estetico a quello culturale sociale ed artistico. Questo movimento alla ricerca della vera bellezza potrebbe concretizzarsi in un nuovo Rinascimento. All'annuncio del progetto attraverso il Convivium, seguiranno gli incontri per ‘Le Stagioni della Bellezza' in primavera e autunno, le stagioni ‘forti' per il corpo e per la mente con terapie termali e interventi di dermatologia plastica durante il giorno e incontri culturali con presentazioni di libri e salotti culturali la sera".
Come è avvenuta la scelta di Janja Arnolj per i premi alle eccellenze del giornalismo in ambito di comunicazione della bellezza?
"Avevo già visto delle opere di Janja Arnolj in diverse occasioni. E ne avevo apprezzato l'originalità nella scelta del materiale e l'emozione che riusciva a garantire attraverso i giochi di luce che derivavano dalle sue composizioni. Poi nell'ambito dell'organizzazione del Convivium ho pensato proprio alle sue opere, per quella casualità di cui talvolta non si riesce a trovare una spiegazione plausibile o forse per la coerenza che indirettamente mostrava con il mio lavoro di dermatologo plastico. Reputo Janja un'artista interessante capace di creare emozioni fatte di luce. Mentre il marmo, la pietra, il ferro, la creta sono materiali opachi che si limitano ad assorbire o riflettere la luce, il plexiglass interpretato da Janja offre la possibilità di creare forti emozioni attraverso le trasparenze. Dietro un lavoro di questo genere deve esserci un' artista di grande forza e personalità. E come il plexiglass è materiale dei nostri tempi modernissimo e attuale e, ancora, come Janja riesce a utilizzare questo materiale sintetico fino a infonderne un'anima straordinaria visti i risultati artistici, anche le sofisticate tecniche, vedi i numerosi processi di purificazione dell'acido ialuronico, offerte dalla dermatologia plastica possono dare ottimi risultati ‘naturali' sulla pelle. Sono a favore di tutta quella novità tecnologica che favorisce la trasmissione di emozioni positive e la scelta dell'opera in plexiglass di Janja Arnolj lo conferma".
Al di là di qualsiasi artificiosa definizione, per Antonino Di Pietro, che mira ad un valore ‘naturale' della bellezza, perché l'opera di Janja è bella?
"Perché riesce a trasmettere emozioni attraverso un materiale altamente tecnologico. Anche un viso rugoso può trasmettere emozioni e per questo risulta bello. L'intervento di un dermatologo plastico deve risultare naturale, ossia deve essere completamente assorbito dall'organismo e la tecnica utilizzata deve risultare mirata e corretta. In questo modo si avrà un miglioramento naturale che trasmetterà emozioni positive e non un rifacimento artificioso capace di offrire soltanto una ‘falsa bellezza'. Janja riesce a creare emozioni intense e vere dalla trasparenza di un materiale frutto di una tecnica sofisticata; nel mio ambito cerco di trovare la ‘vera' bellezza, il miglioramento naturale, attraverso le novità tecnologiche della dermatologia plastica".