'REFLEXions' – Giochi di trasparenze, volti e sguardi che si incrociano. All'interno dello spazio THqU Brentart, realtà artistica voluta da Giuseppe Gestra, l'arte mi mescola a tal punto con la realtà quotidiana che il limite diventa impercettibile. Ancora meglio se alle pareti sono presenti immagini fotografiche, dove i soggetti intrappolati sono uomini e donne che hanno avuto una vita intensa spesso immersa totalmente nell'arte. Perchè è unica la sensazione di meraviglia quando incroci lo sguardo di Fellini, di Hartung, di Renato Guttuso, con la sua espressione seria e attenta. E ancora dettagli, un albero, un muro, elementi cardine del passato di un uomo, di quell'uomo, autore di queste fotografie che si racconta, in ogni dettaglio e in ogni sfumatura possibile. Andrè Villers. Assente, ma presente negli occhi del figlio Matthieu, negli occhi del nipotino di appena due mesi. Presente nelle note tanto amate di Edith Piaf. Presente nei suoi lavori, raccontati tramite giochi di trasparenze e incroci luminosi per cui lo spazio THqU si presta perfettamente. Dalla luminosità delle finestre, alla matericità delle pareti, che sembrano essere le medesime ricordate nel testo 'A.', scritto da Luca Traini in onore del maestro. Questi muri, quella durezza, la stessa sensazione che Villers deve aver provato durante quel periodo trascorso in sanatorio, quel duro momento che gli ha però permesso di venire a contatto con Pablo. Ed ecco che al grande artista Picasso, spontaneo, sincero, divertente, serioso, è riservato un intero piano espositivo.
Catturare l'attimo – 'Non mi sono avvicinata alla fotografia perchè era l'arte di Andrè – specifica la nipote Mélanie Andrè – ma è una figura che mi è sempre vicina'. La giovane, presente a Brenta con una selezione di lavori recenti, ricorda l'amore che ha da sempre per la fotografia: 'per me è quotidianità'. L'artista è reduce da un'importante esposizione al Musée de la Photographie André Villers di Mougins. Lo stesso Andrè è ritratto dall'obiettivo della fotografa; scatto freschissimo che lo vede con la sua inseparabile macchina. Testimonianza dell'ancora sentita voglia di fare e di conoscere.
La fotografia è il mio dipingere – Pochi scatti per conoscere l'arte di Karen Berestovoy. L'artista argentina, da qualche anno a Varese, racconta il suo esperimento in camera oscura, una delle tante vie che permette l'arte della fotografia. Come un gioco, 'io vedo la fotografia come la mia pittura', racconta Karen, che durante il vernissage della mostra la sua macchina fotografica non ha tempo di riposare. Mille attimi e volti che vanno ad arricchire quell'album della vita, catturando istanti, scrutando espressioni.
'REFLEXions dans les chambres d' André Villers
Il fotografo di Picasso. I volti della cultura del Novecento'
THQU Brentart
Via Scarpin, 2
Brenta (Va)
thqu.brentart@gmail.com
orari: martedì – domenica 15-19
mostra a cura di D. Ferrari, C. Tisselli, L. Traini
info: 380.4368571
fabbrica-arte@libero.it
www.melanieandre.com