Slow & fast – La bicicletta non solo come attrezzo agonistico, via via sempre più al pari con le esasperazioni tecnologiche: ma anche come primo, unico, umile, supporto nella vita quotidiana. Lo strumento ecologico, pauperistico, romantico volendo, che segna ancora il confine tra benessere e precarietà, tra dimensione circoscritta del vivere e quella centrifuga e stressante, slow e fast, volendo tra primo e terzo mondo, campagna e città.
La fatica prima dell'estetica – Nel florilegio di iniziative che stanno costellando il periodo pre mondiale, ci piace segnalare anche la presenza di
un libro che pensa alla bicicletta anche in questi termini più prosaici rispetto alla gloria delle imprese sportive, più poetici rispetto alla retorica delle imprese sportive. Se ne fa carico Carlo Meazza, il fotografo varesino che nel suo bagaglio decennale di viaggi e reportage spesso nelle zone depresse, povere del mondo ha anche una lunga teoria di immagini nei quali la cifra di un popolo e della sua costretta cultura si manifesta proprio attraverso l'uso quotidiano e necessario della bicicletta: la necessità più urgente della comodità, la fatica prima dell'estetica.
Doppia firma di prestigio – Il volume, In bicicletta nel mondo, raccoglie una cinquantina di immagini scattate da Meazza dal 1969 ad oggi in paesi quali la Bolivia, il Tibet, l'Uganda, la Thailandia, ma anche l'Europa e l'Italia naturalmente.
Il libro, dall'elegante formato quadrato, vede la presenza di due firme illustri che ne tracciano un profilo: quella della scrittice Marta Morazzoni e del gionalista Oreste Pivetta, da tempo anche lui impegnato su tematiche legate al terzo mondo.
E' prevista una doppia presentazione: la prima giovedì 11 presso la Coop di via Daverio a Varese, alle ore 18; la seconda, venerdì 12 presso la Libreria del Corso dove è in fase di allestimento una vetrina dedicata all'appuntamento con le bici mondiali, alle ore 19.