M. Glaser, Bod DylanM. Glaser, Bod Dylan

La semplicità  – Ha fatto da 'agente immobiliare' per Bob Dylan, trovandogli una casa a Woodstock. Ma non è l'unico legame che incrocia la sua biografia alla leggenda della musica americana. Sua è anche l'immagine iconica di Dylan, stilizzato, di profilo, il viso scuro, i capelli incandescenti, al limite della psichedelia. Milton Glaser potrebbe avere nell'arco di una attività ormai quasi cinquantennale di visual design, grafico, illustratore, pittore, più tacche di quante ne ha, ad esempio, un altro caposaldo della cultura contemporanea, la rivista "Rolling Stone". Per dire di quanto del suo lavoro di creativo abbia inciso nell'immaginario collettivo degli ultimi decenni. Il logo "I love New York", scomposto in quattro post-it, le iniziali delle parole, un cuore rosso. Sintesi fulminante, senso compositivo, equilibrio e disequilibrio formale, assolutezza nell'esprimerlo. E anche semplicità, la semplicità dei grandi.

La mostra più completa – Secondo lo stesso Glaser, oggi quasi ottantenne, la mostra preparata per il Chiostro di Voltorre (dal 18 ottobre al 18 gennaio) è la sua più completa. Un centinaio le opere in mostra, 69 tavole originali e una trentina di manifesti celebri, un arco temporale che va dal 1960 ai lavori più recenti, curata dalla compagna di strada fidata della nuova gestione di Voltorre, Cristina Taverna e la galleria Nuages, amica dei maestri dell'illustrazione, grande amica soprattutto di Glaser, nonché editrice, prossimamente di un ampio volume sull'artista.

I semi della poesia
– "Un prima e un dopo Glaser", secondo Taverna, un fuoriclasse che ha segnato uno spartiacque. Un maestro della creatività a capo di un team che negli anni trascorsi ha lavorato su commissione come felici e gioiose macchine da guerra della comunicazione e dell'inventiva; ma allo stesso tempo amante, perché allievo in gioventù, di un artista come Giorgio Morandi, della sua chiarezza, della sua umiltà e della sua appartatezza d'artista. Da quel rapporto giovanile, da quella passione per l'Italia e per la sua cultura, maturata in giovane età, Glaser coltiva per la vita la passione per la pittura rinascimentale. In occasione delle celebrazioni per il cinquentesimo anniversario di Piero della Francesca, il comitato organizzatore chiese a Glaser di reinterpretarlo. Sulla

M. Glaser, Piero della FrancescaM. Glaser, Piero della Francesca

stessa onda, il suo amore per Giorgione. Capace, in ogni caso, "di piantare la sua poesia nella poesia altrui" scrisse di lui Folon nella prefazione a "I fiori del male" di Baudelaire illustrata dall'americano.

Il programma
– In mostra a Voltorre, la sua passione per la musica pop e classica: i ritratti di Dylan e di Elvis, i manifesti per il Newport Jazz Festival, ma anche i lavori illustrativi sui volti di Bach, Mozart e Beethoven. Glaser, uomo di cultura trasversale, amava anche il teatro. Lavora per la comunicazione di Amleto e del Mercante di Venezia, tra gli altri; cambiando pagina, i lavori realizzati per Olivetti, su incarico di Giorgio Soavi, i suoi lavori di illustratore puro, Dante, Gogol, Vian gli autori prediletti e praticati.
Ma Glaser ha firmato campagne pubblicitarie anche per Sottsass e per Campari, per la Biennale di Venezia. I love New York, sottintende sempre I love something, un atteggiamento positivo, disponibile, benevolo.
"Non volevo rivoluzionare la storia dell'arte, così ho scelto un mestiere", tra le sue frasi più celebri. I love art, in ogni caso: "L'arte può essere la migliore via che abbiamo per sperimentare la verità e ciò che è reale", un'altra delle sue certezze.

MILTON GLASER I LOVE NEW YORK
A cura di Cristina Taverna e Andrea Rauch
Chiostro di Voltorre, Gavirate (Varese)
18 ottobre 2008 – 18 gennaio 2009
Inaugurazione: 17 ottobre 2008 ore 18.30
info: 0332 731402
www.chiostrodivoltorre.it
info@chiostrodivoltorre.it