'Age des interrogations', 1998'Age des interrogations', 1998

Sulla strada 'Age des interrogations' si intitola la scultura che accoglie il visitatore, 'Età delle domande', realizzazione del 1998. Ma non sono riflessioni, quelle elaborate da Jean Robert, che hanno un'età. Non è difficile comunque intuire che in un tempo maturo le sue richieste siano rivolte ai grandi interrogativi dell'esistenza. Amore e morte. 'Eros+Thanatos' per l'appunto.

Parti del tutto – Una mostra che accoglie diverse forme d'arte, dalle linee di un disegno alla pesantezza del marmo, dalla vivacità della pittura alla lucentezza del bronzo. Corpi e forme che si rincorrono. Un unico pensiero, la vita fino all'estremo, la morte; la vera forza motrice, l'amore. Sfilano nelle sale del Palazzo Leone da Perego, le opere che raccontano la visione dell'esistenza da parte del maestro francese, a cui non è facile ricondurre lo sguardo attento dei grandi del '900 come Bodini, Perez, Vangi. Basta soffermare lo sguardo sulla maestosa opera, di così difficile e pensata materializzazione da parte dell'artista, posta all'ingresso della mostra: 'Scène comique de la vie moderne', 1976. Il risultato, l'esplosione di un dolore, forte, lacerante, quel telefono, rosso, concreto. Un dettaglio, un elemento che sottolinea una ferita vera, reale, un solco che non si può colmare, ma che non si può neanche raccontare, descrivere far vivere. Grandi mani sottili, essenziali, scheletriche, che sembrano avvicinarsi a quelle dell'ucciso di Bodini, o alle altre numerose sue figure di qualche anno precedente all'opera del francese. Ma sembrano parlare la stessa lingua, le stesse vibrazioni, lo stesso vuoto.

Eros nel corpo
– Desiderio di raccontare l'amore, il sesso, la dolcezza, un abbraccio, il trasporto della passione. Tutte le sfumature, dalle più tenui a alle più marcate dell'amore emergono nelle opere di Ipostèguy. Si leggono tra le righe. Pezzi che si muovono, giochi impossibili, dettagli che diventano altro, figure componibili. Divertimento e realtà sotto lo stesso sguardo. Corpi che si uniscono come in 'Lune de miel' (1970), un pensiero/desiderio astratto. 'E' davvero

Flavio Arensi presenta la mostraFlavio Arensi presenta la mostra

qualcos'altro rispetto agli occhi ciò che, sotto la nostra pelle, può accarezzare il mondo. L'amore è cieco. Le coordinate del toccare non sono le stesse del vedere, poichè il tatto procede da una geometria psichicamente diversa' (da 'Entretiens. Ipostèguy, parlons…' di Ipostèguy, E. Artaud, 1993).

Mai un momento così bello – Paura della morte? Non se è così delicata. Il coraggio di conoscere, la volontà di descrivere ciò che è inevitabile, mai con eccessiva drammaticità. 'Tête de mort', essenziale, primitiva, scabra. Così la fine come l'inizio: 'La naissance' (1968). Momento di dolore, gioia, luce; 'Devo dire che più di una volta ho rivissuto in sogno l'angoscia della mia nascita', confessava l'artista. Una tentata risposta in un momento di passaggio, dall'oggi al domani, da questo mondo a quello eterno: 'Homme passant la porte' (1966). Ma al di qua e al di là della pesante porta si vede sempre un uomo, con i muscoli del reale, ben visibili se guardati dal punto del passato. Una maschera che nasconde il volto il dettaglio che colpisce dal lato opposto. L'essere umano solo e determinato: "Il mio tempo non è quello dell'orologio. Lo si definisce psicologico", affermava l'artista.

"Ipoustéguy, Eros + Thanatos"
Palazzo Leone da Perego

Via Gilardelli 10
Legnano (MI)
Periodo: 25 ottobre 2008 – 1 febbraio 2009
Orario: mar.-ven. 16.30-19.30
sab. 16-19.30
dom. e festivi 10-13; 15-19.30
chiuso il lunedì
Scuole e gruppi possono visitare la mostra anche la mattina, previa prenotazione al numero di tel.
0331 471335 Ingresso libero
Info: 0331 471335
www.legnano.org
sale.legnano.org