La mostra – Ideata da Luca Beatrice, critico d'arte e docente all'Accademia di Belle Arti di Brera di Milano e curata in collaborazione con Daniela Magnetti, direttore della Fondazione Palazzo Bricherasio di Torino, la mostra 'Viva l'Italia. Il racconto delle città tra nascita, sviluppo, crisi. 1948-2008' illustra il tema della città, rappresentata dagli artisti italiani dal 1948, anno della prima edizione del dopoguerra della Biennale di Venezia (dedicata in parte, proprio al tema della città ricostruita), sino all'attualità. Fino all'11 gennaio 2009, attraversando le sale di Palazzo della Penna a Perugia, si potranno 'osservare' il silenzio delle Piazze d'Italia di Giorgio de Chirico, le imponenti Periferie urbane di Sironi, il clamore della Folla allo stadio di Renato Guttuso, l'enfasi dei dipinti di Giosetta Fioroni, i manifesti strappati di Mimmo Rotella e moltissime altre opere di artisti, designers e architettetti che hanno analizzato il tema della città quale snodo principale di sviluppo e di civilizzazione nel nostro Paese.
Dalla Gam a Perugia – Tra queste opere di così alto livello ed espressività, tra questi capolavori che hanno registrato la reazione degli artisti di fronte agli avvenimenti della società, non poteva mancare l'opera di Emilio Vedova L'urto. Giunta direttamente dalla Civica Galleria d'Arte Moderna di Gallarate, quest'opera, realizzata da Emilio Vedova nel 1950, rappresenta lo scenario cittadino del dopoguerra, una realtà che Vedova traspone sulla tela quale palcoscenico di tensioni, campo di forze interiori che si traducono in segmenti e forme contrastanti, elementi astratti che rendono perfettamente la carica e l'inquietudine di un artista che sarà tra i capofila dell'arte Informale.
Un pò di storia – 'Dalla Figurazione all'Astrattismo', così era intitolata l'edizione del Premio Nazionale Arti Visive Città di Gallarate a cui partecipò Emilio Vedova con un olio su tela intitolato L'urto nel 1950. Questa edizione, la prima di un Premio voluto da giovani studenti e appassionati d'arte guidati dall'intraprendente Silvio Zanella, culminò con l'assegnazione del primo premio proprio all'opera di Vedova, donata poi, dal Premio stesso, alla collezione di quella che da lì a pochi anni (1966) sarebbe diventata la Civica Galleria d'Arte Moderna di Gallarate. La storia dell'opera di Vedova si lega indissolubilmente alla storia della Gam: L'urto è stato uno dei primi capolavori ad arricchire il patrimonio del Museo gallaratese e testimonia come il Premio Nazionale Arti Visive Città di Gallarate, fosse già, negli anni Cinquanta, all'avanguardia e profondamente aggiornato sulle evoluzioni dell'arte.