Controcorrente – Il 2008 è stato un anno nero per l'economia italiana, ma la crisi finanaziaria avrà colpito anche l'arte? Abbiamo fatto una piccola indagine tra i galleristi locali, ma sembra che la situazione non sia così nera. In realtà le lamentele non mancano, ma sono legate più alla mancanza di interesse del pubblico e al numero di visitatori che non sempre rispettano le aspettative. Ma partiamo da un caso particolare, dalla Duet Art di Varese, l'elegante spazio nascosto tra i vicoli del centro cittadino. A detta dei proprietari, Antonio Cardillo e consorte, l'anno appena concluso è da annoverasi tra i migliori per numero di vendite. "Mostre con tutto venduto" ci conferma la gallerista "non c'è stato un calo, anzi, direi che il 2008 è stato davvero proficuo". I titolari dello spazio varesino propongono mostre ricercate, dedicate ad esperti, ma che hanno più volte affascinato anche il pubblico comune; l'intento della galleria è quello di selezionare sempre di più i suoi artisti e dedicargli maggior tempo: "quest'anno ci saranno meno mostre per poter prolungare il periodo di apertuna di ognuna", ha aggiunto la titolare. Aprirà proprio in questi giorni un'esposizione collettiva che comprende le opere di 23 artisti, ideata proprio per avvicinare al mercato anche collezionisti più giovani" ha specificato la gallerista.
Rammarico e nuove speranze – Tutt'altra musica suona invece alla Galleria Ghiggini, proprio a pochi passi dalla Duet Art. "Bisogna resistere" ci ha detto il titolare Emilio Ghiggini, "nel 2008 c'è stato un calo molto forte, è tutto fermo e la gente non investe nell'arte, la crisi c'è". Una prospettiva non proprio rosea quella dello spazio di via Albuzzi, che però non demorde e anche quest'anno ha deciso di investire sui giovani proseguendo con il Premio di Pittura e Scultura e dedicando succesivamente delle mostre ai finalisti e ai vincitori. Il rammarico maggiore del gallerista varesino non è però legato alle vendite, ma al disinteresse generale "è stato un anno fin troppo tranquillo" ci ha detto, riferendosi ai visitatori. Ma il 2009 è ancora tutto da programmare ed Emilio Ghiggini conferma che non mancheranno delle 'improvvisazioni'. Migliore l'umore in Galleria Armanti che inizia con entusiasmo il nuovo anno. "Ci sarà ad aprile una mostra di Vanetti, poi a maggio un artista berlinese e in autunno Mario Bogani, uno dei più importanti affreschisti d'Italia" ci dice Gianni Armanti "poi Timoncini, che è stato direttore dell'Accademia del Castello Sforzesco, Vittorio Emanuele, e Enzo Bellini". Per quanto riguarda le vendite la galleria non ha riscontrato un calo, anzi il 2008 risulta in media con gli altri anni; solo con l'approssimarsi delle festività natalizie si è registrata una leggera diminuzione. Anche Armanti a malincuore sottolinea le sue difficoltà a coinvolgere il pubblico: "gli amanti dell'arte sono sempre pochi".
Commercio oltrefrontiera – Spostandoci dall'altra parte della provincia, al Chiostro Arte Contemporanea di Saronno la situazione appare abbastanza stabile. "C'è stata una frenata da ottobre in poi" ci dice Marina Affanni, responsabile della galleria, "sul finire dell'anno ho visto però una ripresa d'interesse, ma il nostro metro di giudizio sarà la fiera di Bologna che si terrà tra poco, è lì che avvengono gli scambi e le vendite maggiori". La galleria saronnese lamenta però un eccessivo aumento nelle spese di gestione, anche se si solleva pensando alle vendite con l'estero: "non sono assolutamente calate". E il 2009 cosa ci riserverà il Chiostro? Per ora in programma una mostra su Giovanni Testori prevista per febbraio, poi sarà la volta del giovane artista Marco Di Giovanni.
Iniziative su misura – Altre due gallerie hanno sentito in parti le conseguenze della 'crisi economica', i due spazi espositivi di Daverio, Villa Morotti e l'Undergallery. In questo caso le vendite sono però solo legate solo alle esposizioni temporanee. Monica Morotti ha sottolineato il risultato soddisfacente della mostra dedicata all'Associazione dei Liberi Artisti che si è conclusa con ben 50 opere 'piazzate', in questo caso si tratta però di un riscontro parziale: "i pezzi erano stati fatti per essere venduti, erano piccoli e costavano relativamente poco, 350 euro l'uno, e questo ha facilitato l'acquisto" ha
sottolineato la gallerista, "ma la crisi si sente, anche in altri campi, la gente fatica a spendere e forse alcuni artisti, come Sarri ad esempio, non sono facilissimi da piazzare". All'Undergallery invece non si registrano nè picchi nè discese di mercato, gli artisti che espongono vengono apprezzati e le vendite non mancano. Per ora Raffaella Silbernagl che gestisce la galleria non ha ancora programmato le mostre del 2009, mentre a Villa Morotti arriverà a febbraio Samuele Arcangioli, a marzo una collettiva di artisti contemporanei curata da Vittoria Broggini e subito dopo una personale di Alberto Magnani.
Meno uno – Busto Arsizio perderà invece quest'anno una delle gallerie cittadine, come avevamo già anticipato. A marzo chiuderà la Galleria Memoli. Proseguono invece la lora attività la Bambaia e la Palmieri. Gianluigi Rebesco, titolare della Bambaia conferma che la 'crisi' non ha coinvolto la sua attività: "la nostra è una galleria atipica, trattiamo artisti che hanno un mercato particolare e chi li colleziona non segue le mode" ha aggiunto il gallerista. "Il nostro spazio c'è da molti anni e non abbiamo mai fatto grandi vendite, anche quest'anno la mole di lavoro è stato nella norma, senza grandi impennate" conclude Rebesco.