Controcorrente – "I re non toccano le porte, non conoscono questa felicità", un verso di Francis Ponge tratto da 'I piaceri della Porta' è stato scelto per racchiudere il senso della nuova tappa di Roaming. L'attenzione degli artisti coinvolti si sposta sulle piccole cose: sulla quotidianità e sul privilegio di godere di essa nella calma e nella tranquillità che non si addice all'epoca moderna. Una pausa dal caos metropolitano per riscoprire la bellezza delle piccole cose. Un incontro, un abbraccio, un caffè con un amico, la lettura di un libro o dei versi di una poesia. Passa il tempo e il progetto ideato dal varesino artista concettuale Ermanno Cristini continua la sua strada, tenendo fede alle idee iniziali. Una scelta accurata dei luoghi che questa volta ricade su una Galleria svizzera, La Rada di Locarno, un ex scuola elementare che è diventata sede espositiva per l'arte contemporanea. "Da qui la scelta di invitare artisti le cui ricerche, pur essendo profondamente differenti tra loro, si muovano verso la relazione con uno spazio che ha tra le sue caratteristiche peculiari, quella di essere estremamente riconoscibile, legato ad una realtà quotidiana e semplice. Quotidianità ordinaria che è stata poi radicalmente trasformata ridestinando l'uso del luogo, spostando il senso dello spazio" così introduce la mostra il curatore Alessandro Castiglioni.
Riuniti in Svizzera – Ad esporre il 17 gennaio, accavallandosi ad un'altra mostra in corso nella galleria, saranno Kristina Braein, Umberto Cavenago, Ermanno Cristini, Microcollection, Riccardo Paracchini, Gabriele Porta e Luca Scarabelli.
"Gli artisti invitati applicano alle proprie operazioni la stessa prospettiva concettuale, quella dello 'spostamento di senso' rispetto ad alcuni elementi e dinamiche propri della nostra stringente quotidianità. Una sorta di filosofia delle piccole cose dunque, uno sguardo critico sulla nostra vita di tutti i giorni" sottolinea il curatore, "critico perché consiste di una scelta, una selezione di un particolare aspetto, il prelievo di un frammento, a cui corrisponde poi una profonda risignificazione che restituisce a tutti noi una realtà nuova, differente, forse anche un po' più consapevole".
Preparandosi alla Germania – Operazioni artistiche a volte appena parcettibili, come quelle di Luca Scarabelli, dove l'opera è da ricercare nello spazio, nascosta invece che 'esposta'. Roaming vive di questi ribaltamenti di senso, di questa riduzione assoluta di tempo, dove l'evento espositivo, che dura poche ore, si svolge con un affollamento di visitatori concentrati nella sola inaugurazione. Scelte opposte alla consueta fruizione dell'opera d'arte: oggetto solitamente da contemplare. Roaming però vive anche altrove, in uno spazio non-spazio, quello di internet: il sito appositamente costruito (www.roaming-art.it) conserva e rende disponibili le fotografie delle opere scattate durante l'evento-mostra. L'occhio del fotografo muta di sede in sede e diviene elemento costitutivo dell'opera stessa. Ogni esperto con il proprio bagaglio professionale coglierà i diversi aspetti delle operazioni artistiche presentate scegliendo tagli diversi e modificando così gli oggetti stessi. A Locarno sarà una tedesca, Miriam Steinhauser a fotografare le opere, un'artista che ha all'attivo la partecipazione a numerose esposizioni tra le quali al Substitute di Berlino, alla Kunsthalle di Berna, al Bowe Arts Trust di Londra e a Le Complices a Zurigo. La Germania sarà anche una delle nazioni che ospiterà Roaming nel 2009: i nostri varesini ad aprile saranno ospitati a Berlino.