Un'opera da riscoprire – Una splendida pala d'altare, conservata presso la parrocchia di San Bernardino a Sesto Calende è stata recentemente restaurata. Un lungo lavoro finanziato dai Lions Sesto-Somma, iniziato nel luglio del 2007, ha impegnato la restauratrice Valeria Villa fino alla fine del 2008. Un recupero importante che restituisce un'opera esemplare del XVII secolo riconducibile ad un pittore lombardo influenzato dall'arte piemontese. Una dipinto ad olio su tela che presenta una dolcissima scena sacra, probabilmente una Sosta durante la Fuga in Egitto dove i personaggi, eseguiti con perizia tecnica, dialogano tra loro inseriti in un suggestivo scorcio paesaggistico. La Vergine tiene in braccio il Bambino che riceve un bacio sulla mano da San Giovannino, mentre San Giuseppe, vecchio e barbuto, è intento a leggere un libro. A completare la scena altri due personaggi che compaiono dietro la Madonna; una delle due figure angeliche è stata rinvenuta proprio grazie al recente restauro. In primo piano il cappello e il bastone appoggiati in questo momento di riposo.
Il lungo lavoro – La tela, che supera i due metri di altezza, si presentava all'inizio del restauro inserita in una cornice lignea dorata in foglia d'argento e mecca, di esecuzione più tarda rispetto all'opera. "Era evidente un intervento di restauro risalente agli anni ottanta, eseguito dalle Romite Ambrosiane del Sacro Monte sopra Varese che avevano rintelato il dipinto con duplice tela di rifodero, di tessitura alquanto grossolana" ha spiegato Valeria Villa, "non era chiaro il motivo di tale intervento ma risultava evidente il notevole irrigidimento della tela che, per via dell'ingente quantitativo di collapasta impiegata, presentava una struttura estremamente pesante e decisamente rigida".
Dopo la fase diagnostica, che oltre a rilevare i materiali d'impiego, ha indagato le patalogie e ha riscontrato delle ridipinture avvenute in epoche successive alla stesura originale, è iniziato il restauro conservativo vero e proprio. A partire dalla lunga fase di pulitura complicata a causa della fragilità degli strati pittorici presenti sulla tela. Durante questa fase è emersa una delle figure angeliche 'nascoste' dal manto della Madonna "mi sono accorta che in corrispondenza della porzione centrale del dipinto era stato occultato, volutamente, un angelo, di difficile lettura, ma esistente!" conferma la restauratrice.
La bellezza ritrovata – "Raggiunto un buon grado di pulitura, si è velinata la superficie con colletta (una colla particolare adatta al legno), visto che ai test di reazione l'opera rispondeva in modo adeguato" spiega la restauratrice, "una volta assicurata la stabilità opportuna, abbiamo smontato dal telaio posticcio la tela ed è cominciato il difficile intervento di rimozione delle due tele di rifodero". Si è passato successivamente ad una reintelatura su un nuovo telaio ligneo, ha specificato Valeria Villa: "l'intervento di foderatura è stato eseguito con l'impiego di una tela in lino pattina, sufficiente per calibro e per tessitura, a sostenere la struttura decisamente fragile e poco consistente". Successivamente è stato fatto un intervento estetico sull'opera per rimediare alle lacune e alle alterazioni cromatiche. Infine i restauratori sono intervenuti sulla cornice, "la cornice, pulita e consolidata in corrispondenza delle porzioni sollevate e distaccate, è stata poi stuccata e integrata con tecnica analoga a quella esecutiva" conclude la restauratrice. I risultati del restauro saranno presentati ufficialmente alla fine di questo mese.