Sussidiarietà – Tutte presenti. La nuova stagione culturale di Castellanza le ha coinvolte tutte, o quasi. Le associazioni culturali della città contornano il consigliere delegato alla cultura, Fabrizio Giachi, che ha scelto la massima visibilità comune per chiarire il filo rosso sotteso alle scelte dell'amministrazione: un intento progettuale non indifferente, da far invidia a città della provincia anche più grandi. Una pianificazione con largo anticipo che permetta la divulgazione degli eventi in maniera sistematica per raggiungere l'intera cittadinanza nei tempi necessari, attraverso comunicati stampa, sms e l'implementazione del sito internet del comune. Ma sopratutto la fiducia nelle realtà operanti nella città che vantano una tradizione illustre e la volontà, quindi, di avviare una programmazione che le coinvolga in maniera attiva e soprattutto coordinata. Il Comune si inserisce, dunque, valorizzando tali dinamiche preesistenti e coordinandole per evitare sovrapposizioni, a discapito del cittadino, e ponendole in dialogo intorno a tematiche comuni. Non più iniziative a sé stanti, slegate e disorientanti, ma una vera sinergia che annulli la concorrenza tra amministrazione e libere associazioni, il tutto a favore del cittadino.
Villa Pomini – Tornata pienamente in funzione, Villa Pomini è destinata ad accogliere le molteplici iniziative promosse dalle tante associazioni locali: la Scuola di Musica diretta da Marco Colombo, gli Amici dell'Arte di Alessandra Oldani, Afi e Click Art's di Claudio Argentiero le principali, a cui si aggiungono Universiter Castellanza, l'associazione Spazio delle Arti e persino gli Amici del Bonsai. All'interno di questo variegato menù culturale si inseriscono le proposte dell'Assessorato alla Cultura che andranno ad affrontare altri percorsi: la ceramica, con una personale dell'artista Luigi Valenti, una mostra collettiva dell'associazione Liberi Artisti della Provincia di Varese, una personale di Antonio Mancini; spazio al cinema, con una mostra dedicata a Giovannino Guareschi, nel doppio anniversario della nascita e della morte (1908-1968), autore delle avventure di don Camillo e Peppone e, nell'ambito della rassegna estiva di cineforum all'aperto, una riflessione su Cesare Zavattini con la proioezione del film "Il Giudizio Universale". La varietà delle proposte va a coprire la definizione di cultura in tutte le sue accezioni e risponde ad un unico denominatore comune: la semplicità di lettura, l'apertura al grande pubblico. "Non intendiamo proporre decine di piccole mostre specialistiche e per pochi adepti, ma una programmazione semplice e volta ad essere compresa da tutti anche con percorsi guidati", chiosa Giachi.
Educare all'arte – La vocazione didattica, dunque, accomuna le proposte di carattere artistico che la città ha deciso di promuovere. In primis con le conferenze sull'arte contemporanea che gli Amici dell'Arte proporranno da febbraio, insieme alle visite guidate. Ad esporre un percorso multidisciplinare sull'arte dal 1980 al 2008 sarà Chiara Savino che illustrerà il rapporto tra arte e architettura, arte e fotografia, arte e video. La fotografia sarà protagonista a Villa Pomini ancora grazie alle molteplici iniziative ideate dall'Afi e da Click Art's che fanno di Castellanza un punto di riferimento per l'intero territorio. A partire da questa settimana per l'Afi, che inaugura la mostra dedicata al paesaggio italiano, sarà quindi un non-stop di mostre, con la conferma di iniziative recentemente istituite, come le Giornate Europee del Patrimonio, l'Autore dell'Anno e l'uscita del secondo numero della Clessidra, oltre a conferenze, corsi e workshop e l'avvio di nuovi progetti molto importanti, come la documentazione fotografica dei Comuni della Provincia di Varese accompagnata da una conferenza sull'etica del paesaggio prevista per la fine dell'anno.
Teatro e musica – Prosegue, inoltre, la programmazione degli spettacoli teatrali al Teatro di via Dante, attenta, anche in questo caso ad assumere una funzione formativa per il pubblico, puntando sui grandi autori del passato come Wilde, Shakespeare, Dickens, Neil Simon grazie ad una compagnia di notevole fama, la Pantakin di Venezia che il prossimo 30 gennaio metterà in scena "Arlecchino Don Giovanni". La stagione musicale, invece, ruoterà interamente intorno alla figura del grandissimo compositore milanese Nino Rota, autore di colonne sonore indimenticabili (ha lavorato soprattutto per Fellini, ma anche per Coppola, Monicelli, Visconti, Zeffirelli, De Filippo), ma anche di un ricco repertorio di musica classica. Proprio il carattere estremamente versatile della produzione rotiana fa sì che le diverse rassegne musicali operanti sul territorio possano approcciarsi a questa figura senza stravolgere la propria specifica natura. Così a rendere omaggio al maestro, a trent'anni dalla scomparsa, interverranno l'Orchestra Accademia delle Opere, in un concerto ad aprile con il coinvolgimento del nipote di Rota, Jean Blancheart, il Nino Rota Ensemble che interpreta gli autori più famosi della musica per il Cinema come Morricone, Cipriani, Piovani, e tanti altri. La rassegna Masterclass, infine, affronterà i brani classici di Rota avvalendosi di un pianista di primo livello come Cristiano Burato, mentre al Jazz all'Università saranno due artisti di fama internazionale come Enrico Pieranunzi e Giovanni Falzone a rendere onore al compositore.
Autonomia e cooperazione – La parola chiave "collaborazione" che struttura l'intera programmazione, sembra, inoltre, esser messa in pratica anche per quanto riguarda le realtà confinanti. L'omaggio musicale a Nino Rota, infatti, si inserisce in maniera nuova all'interno del Baff, Busto Arsizio Film Festival, facendo di Castellanza non più una semplice sede statica, ma propositiva, che riesce a far dialogare una propria iniziativa con altre sul territorio. Il raggio di azione di questa mission non tralascia nemmeno la Fondazione Pagani. "La programmazione della sede espositiva rimane di pertinenza della fondazione, ovviamente – afferma Giachi – ma con la Pro Loco abbiamo in mente di organizzare delle visite guidate per fare conoscere sempre più il museo e poi ci sarà l'annuale mostra dell'Associazione Artistica Legnanese che fa da cerniera con un'altra realtà culturale significativa". Castellanza definisce in questo modo una propria identità culturale decisamente ben strutturata, che trova forza nel saper mettere in dialogo le potenzialità provenienti dal territorio, intervenendo con un pizzico di razionalizzazione delle idee e tanto spirito di collaborazione. Una lezione davvero di cui speriamo anche altre amministrazioni sappiano fare tesoro.