La creatrice orfana – Lei è stata ideatrice e curatrice per quasi un decennio di Misteriosamente, la manifestazione itinerante nei luoghi anche nascosti di Somma Lombardo, di artisti di estrazione locale ma non solo, di anno in anno legata a temi e ispirazioni diverse dalla metà degli anni Novanta fino alla metà all'incirca di questo decennio. Da quando è rimasta 'orfana' di quell'esperienza, l'architetto Tiziana Pella, non ha mai smesso di cercare diversivi per il suo amore per l'arte contemporanea. La soluzione l'ha trovata di recente: mettendo a disposizione il suo studio professionale per piccole esposizioni, "per avvicinare amici ma anche i miei clienti al difficile discorso sul contemporaneo".
E un po' orfani anche gli artisti – Progetto a pARTE, si chiama il contenitore di queste mostre che di volta in volta fanno riferimento ad artisti, per lo più della zona, che incontrano i favori e l'amicizia dell'architetto. Artisti che, per lo più, hanno accompagnato a loro volta la storia di Misteriosamente; a loro volta un po' orfani di quella stagione di particolare apertura ai corsi dell'arte odierna per il comune visconteo. "E' stato come un figlio per me, quel progetto". E molti artisti con lui sono cresciuti.
Il discorso vale anche per quest'ultima proposta che va ad inaugurare sabato 24: negli spazi dello studio le opere di Raffaele Penna, Patrizia Castano, Maria Teresa Gonzalez Ramirez.
Tramature ed illuminazioni – "Di Penna sono amica da tantissimo tempo, fin dalle prime edizioni di Misteriosamente", racconta Tiziana Pella. "Ed è un artista di cui mi è sempre piaciuta la ricerca, la validità del suo impegno". L'artista di Biandronno, fedele al suo lavoro di paziente tramatore e cucitore di superfici che riportano ad allusive ferite, a più evidenti suture, è presentato da un piccolo testo di Claudio Rizzi, attuale direttore del Parisi Valle di Maccagno. Francesca Pensa introduce invece il lavoro di Patrizia Castano, artista sommese, divisa tra la casa nella città natale e il borgo di Glorenza, vicino a Bolzano, anche lei a suo agio nel trattare come giochi di tessiture le sue superfici, tela, iuta, carta fino al lavoro ambientale. Maria Teresa Gonzalez Ramirez, infine, presentata da Marco Bollentini, ripropone il suo discorso potente ed evocativo sui corpi e sulle trasparenze che esaltano l'energia e la tangibilità della luce.