Santiago – Un viaggio verso una meta suggestiva come Santiago de Compostela non può essere vissuto come semplice spostamento fisico. Così non è stato neanche per l'artista bustese Antonio Maria Pecchini che dei suoi appunti annotati lungo il viaggio ha fatto una raccolta di poesie, edita dalla casa editrice LietoColle. Il titolo "I passi dentro" svela la chiave di lettura di questo cammino, che oltre a tracciare un sentiero geografico ben noto, costituisce per il poeta soprattutto un intenso viaggio interiore.
Avanti e indietro – Ecco allora che la direzione di questo viaggio diventa duplice: da una parte il quotidiano approssimarsi alla meta, attraverso le pianure, il deserto e vie stellate, dall'altro il retrocedere dei pensieri che in questa dimensione di silenzio e meditazione decidono di posarsi su immagini del passato per un viaggio "altro" sul filo della memoria. L'amore e le parole, i temi ricorrenti: un amore perduto, le parole dette e quelle trattenute. Un percorso, quindi, spirituale e temporale, in cui il tempo è scandito dal ricordo. I luoghi del camminare diventano così spunti per "ricucire volti, immagini, sentimenti", come suggerisce Marisa Ferrario Denna in prefazione. E l'artista conferma: "Durante il cammino ho ripensato alla mia esistenza, è stato anche un andare indietro, è stata un'introspezione sul senso della vita, sugli affetti che c'erano e non ci sono più, ho cercato di legare le mie riflessioni personali con il percorso che stavo facendo".
I disegni di Corni – Presenti nella raccolta anche cinque disegni. A differenza di quanto potremmo aspettarci questi non sono realizzati dallo stesso Pecchini, come era stato invece nel suo precedente lavoro letterario "Nel cuore le stanze". A trovare un corrispondente visivo alle parole del poeta è, invece, Azelio Corni. In sintonia con lo spirito introspettivo della raccolta le opere di Corni rinunciano a qualsiasi intento descrittivo e visualizzano paesaggi emotivi, condizioni dell'animo, attraverso forme arcane e dal forte potere evocativo. I disegni riflettono la condizione di distacco contemplativo, di "sospensione emotiva" che emerge dalle lettura delle poesie. A documentare l'esperienza vissuta dal poeta-viaggiatore le immagini di Corni si offrono come fotografie scattate ai luoghi visitati: istantanee del pensiero sulla scia di un percorso fisico e interiore.