Tra futuro, presente e passato – Il XXIII Premio Nazionale Arti Visive di Gallarate, Terzo Paesaggio. Fotografia Italiana Oggi continua, con un occhio rivolto alla contemporaneità e agli sviluppi futuri della fotografia italiana e l'altro puntato su un passato non troppo lontano. E' proprio in concomitanza con la sua inaugurazione, infatti, che il Premio Gallarate ha acquistato l'opera "Home to go" dell'artista albanese Adrian Paci, concludendo la campagna di acquisizioni delle opere esposte nel 2004 in occasione di ZAT, Zone Artistiche Temporanee, XXI-XXII edizione del Premio. L'opera di Adrian Paci si aggiunge ai lavori di Pierluigi Calignano, Chiara Dynys, Emilio Fantin, Ottonella Mocellin e Nicola Pellegrini, acquisiti dal Premio Gallarate grazie ai contributi della Banca Popolare di Bergamo e della Banca Popolare Commercio e Industria, Gruppo UBI con l'intenzione di donarli alla GAM e farli rientrare, a pieno titolo, nel patrimonio della Galleria Civica.
Pierluigi Calignano
Un salto nel passato – Il progetto appena portato a termine rappresenta un tassello importante nella storia della Civica Galleria d'Arte Moderna di Gallarate: una volta donate alla GAM, le opere completeranno una sezione della collezione, quella dedicata alla Public Art, che già include le opere di Enrica Borghi, Ciriaco Campus, Loris Cecchini, Giuliano Mauri, Liliana Moro, M.me Duplok. Nel 2004, con l'edizione del Premio ZAT, Zone Artistiche Temporanee, l'arte aveva letteralmente invaso le strade, i parchi, persino il campanile di Gallarate, andando incontro al pubblico, nel bel mezzo del suo scenario quotidiano. In alcuni punti della città il 'passaggio creativo' di ZAT ha lasciato un segno indelebile, a volte letteralmente incancellabile: l'opera di Loris Cecchini, Monologue Patterns, la Passerella di Gelsomini sul fiume perduto di Giuliano Mauri o i tombini colorati di verde dal gruppo artistico M.me Duplok, sono rimasti là dove erano stati creati, nel parco, su un ponte, per la strada. Altre installazioni, sono state rimosse dalle loro postazioni originali, per questioni relative alla
conservazione o alla sicurezza e riadattate per essere collocate all'interno della collezione, diventando testimonianze tangibili della dimensione pubblica che esse occupavano durante ZAT.
Dai Premi alla collezione – La GAM può ritenersi davvero orgogliosa di aver incrementato il suo patrimonio con i lavori di alcuni grandi interpreti delle problematiche della contemporaneità, ormai famosi a livello internazionale. Per la loro importanza e per il valore delle opere realizzate, queste opere meritavano di entrare nella collezione della GAM, votata da sempre alla contemporaneità. E come per il XXI-XXII Premio, ZAT, Zone Artistiche Temporanee, così per l'edizione attuale, Terzo Paesaggio, Fotografia Italiana Oggi, il Premio sarà un'occasione per acquisire una selezione di opere esposte e donarle alla GAM, per aggiornare la collezione secondo la volontà dell'ex direttore Silvio Zanella, «seguendo le scoperte della critica internazionale» e acquisendo le «nuove posizioni dell'arte emergente».