Tra leggenda e poesia – Artemide, gemella del dio Apollo, punì la superba regina di Tebe, Niobe, uccidendole i 7 figli e le 7 figlie. E anche Atena, che non tollerava rivali, quando un giorno seppe che una giovane di nome Aracne, si vantava di ricamare come nessun'altra e si disse pronta a sfidarla, scese piena di dispetto sulla Terra dei mortali. Toccata sul vivo dall'impudenza della giovane, la spietata Atena, la trasformò nell'animale che per tutta la vita tesse la sua tela per avere di che vivere: il ragno. Anche Venere, come le altre dee, era inesorabile nelle sue vendette e puniva inflessibilmente chiunque osasse ribellarsi alle sue leggi. Così capitò allo stolto Narciso che, fatuo e superbo, non amava altri che se stesso.
Questi esseri eterni e dotati di eterna giovinezza, erano immaginati dagli antichi, in tutto e per tutto similari agli uomini, forniti di uguali sentimenti, virtù, difetti, debolezze, impulsi d'odio e di vendetta.
L'imperfezione… immortale – Le dee si presentano al pubblico in tutta la loro immortale bellezza e sottile forza vendicativa, rivivendo, come suggestioni simboliche, nelle opere di Stefania Pennacchio, artista originaria di Varese. In occasione della mostra "Divinità imperfette", l'autrice presenta una collezione di circa cinquanta opere,
prevalentemente in ceramica che, risalendo alle fonti del mito e delle antiche teogonie, visualizzano i profili di divinità femminili ambivalenti: creative e distruttive insieme.
Temi arcaici – Dalle veneri paleolitiche alle divinità greche, la produzione artistica di Stefania Pennacchio si concentra sul tema della maternità ma anche sui simboli delle forze psicologiche annientatrici. I riti di passaggio e di fertilità, sono registrati nella materia e raccontati dalle trame cromatiche e dal fuoco. Il sangue come simbolo di vita e morte; il fuoco come riferimento alla creatività ed alla guerra. I lavori della Pennacchio, dal raku alla maiolica, nascono dalla combinazione tra la sua personale ricerca espressiva e gli antichi segreti dei ceramisti calabresi. A cura di Philippe Daverio e Jean Blanchaert e promossa dalla Provincia di Milano, Settore beni culturali, arti visive e musei, la mostra è aperta fino al 17 aprile, presso lo Spazio Guicciardini di Milano.
«Stefania Pennacchio – Divinità imperfette»
Spazio Guicciardini, Milano
Dal 19 marzo al 17 aprile 2009
Dal lunedì al venerdì, 9.30 – 12.30 / 14.30 – 18.30. Sabato e festivi chiuso.
Ingresso libero.
Informazioni: Provincia di Milano – Settore beni culturali, arti visive e musei
Tel. 02 7740.6315