Pizzo della Provincia
All togheter – Insieme per migliorare l'offerta didattica. Il Simarch, il sistema dei musei archeologici della provincia, fa un altro passo in direzione della valorizzazione collegiale del proprio patrimonio, proponendo un progetto, sperimentale in prima fase, a regime a partire dal prossimo anno scolastico e destinato a fruitori di terza, quarta, quinta elementare e prima e seconda media. Un potenziale di piccoli utenti che storicamente e tradizionalmente frequentano i siti museali, tanto più se archeologici. L'obiettivo è quello di favorire la mobilità degli stessi, promuovendo la visita al museo non solo del proprio comune di residenza, ma anche di quelli collegati per ragione di identità e di similitudini di collezione.
Cofinanziamento – I musei di Angera, Arsago Seprio, Sesto Calende, l'area archeologica del Seprio, con il Museo Archeologico di Villa Mirabello a Varese in qualità di capofila si muovono insieme e non è un fatto senza importanza. Insieme presenteranno le iniziative agli operatori scolastici e museali – il 1 aprile a Villa Recalcati il 7 aprile a Sesto Calende – poi partirà il periodo di sperimentazione. Alle spalle, confermano dalla Provincia che ha promosso il progetto cofinanziandolo insieme a Regione Lombardia, c'è tuttavia già un lavoro preliminare di informazione e di diffusione del progetto. Progetto nel concreto affidato alla Oltre, ditta con sede a Castelletto Ticono, già sperimentata nel campo dei progetti didattici in tutti i musei riuniti nella rete.
Dodici percorsi – Si tratta di dodici percorsi tematici, tre per singolo museo: laboratori di tessitura, di affresco o mosaico e di tavoletta a cera, per il Museo di Angera; un progetto di scavo simulato, di laboratorio di ceramica e di armi e gioielli per il Museo d'Arsago Seprio e di Sesto Calende; uno scavo simulato, il laboratorio di armi e gioielli e dell'affresco per l'area archeologica del Seprio; il capofila Varese ha preferito non indicare, nel merito, percorsi appositi, affidandosi per il momento alla sua già attiva struttura didattica e promuovendo visite guidate alle scuole provinciali. Specificità di ogni singolo museo e collegialità nei percorsi, le parole d'ordine del progetto.
Con uno scopo dichiaratamente prefissato: allargare l'intereresse delle giovani generazioni anche al museo del vicino e non solo a quello del proprio campanile. La cultura, specie quella archeologica del Varesotto è un unicum, stratificato, ma legato da un filo rosso.
Senza nessun esborso – Per i giovani studenti, per i quali non ci sarà nessun tipo di esborso, sono previsti due incontri. Il primo in museo o in classe servirà a preparare il bambino con supporti audiovisivi, a seguire un laboratorio didattico che servirà a sperimentare la realizzazione di oggetti ispirati ai manufatti archeologici. Il secondo incontro, in museo, sarà una visita selettiva, incentrata sull'argomento scelto. Non tutto il museo o tutta la collezione. Per questo, ci sarà tempo, e un'altra visita. Costo del progetto, intorno ai 35 mila euro.