'Ora et labora' – Il precetto di San Benedetto riassume bene lo spitrito che emerge dalle opere di Erminio Poretti. L'attitudine contemplativa accompagna l'artista di Albusciago nell'indagine dei luoghi e delle persone che ritrae. In mostra a Varese una serie di 19 acqueforti dedicate ad un unico soggetto che dà il titolo all'esposizione: La fornace dell'Agresti all'Impruneta – Firenze. Una piccola parte di un lungo lavoro che Poretti ha realizzato circa vent'anni fa, durante un soggiorno in Toscana dove casualmente incontrò presso la loro fornace la famiglia Agresti. Poretti rielaborò ad acquerello e in disegni a punta d'argento una serie di situazioni che si trovò a vivere ed osservare in prima persona. Una maestria nel produrre i vasi, le terrecotte e le ceramiche che aveva un sapore antico e affascinante. Il lavoro dell'artigiano, i suoi attrezzi e gli ambienti impregnati dell'odore dei materiali e della loro cottura ritratti in questa serie grafica fanno emergere l'operosità e la contemporanea pace che si respira in quel luogo.
L'abilità tecnica – Dopo gli studi dal vero e le rielaborazioni in studio Poretti ha dato vita ad alcune lastre con le quali ha creato questa serie esposta nello spazio 'Un pizzico d'arte', un negozio di cornici dove lo stesso Poretti si rifornisce ormai da anni. Manufatti ricercati realizzati da un incisore che lavora ancora a mano, seguendo ogni passo della produzione: le acqueforti sono infatti tirate dall'artista sul torchio calcografico – utilizzato da anni nello studio albusciaghese – e stampate su carta riso giappone o su carta india incollata. La tecnica è uno dei punti sul quale Poretti si sofferma maggiormente illustrandone i tempi e la precisione anche nella scelta del supporto materiale, che questo tipo di lavoro richiede. Oltre all'aspetto tecnico in questo soggetto Poretti ha trovato numerosi punti d'interesse inaspettati "è una serie nata casualmente – ci spiega l'artista – mi trovavo nel comune dell'Impruneta, avevo bisogno di pareti per affresco e mi sono trovato in questo luogo, un'antica fornace che risale al 1300 e che è stata ampliata nel 1700".
Il Fornaciaio e il Fornacino – La piccola esposizione varesina è un'occasione per far circolare alcune opere dell'artista di Albusciago ed esporre una serie a molti sconosciuta. Oltre alla bellezza del cascinale e del paesaggio circostante Poretti ha potuto ritrarre le abitudini dei suoi abitanti: una famiglia che si tramanda da generazioni il medesimo mestiere, lasciando in eredità oltre all'abilità manuale anche una serie di modi di fare e di caratteri fisionignomici simili. Legati da parentela o solo da rapporti professionali i personaggi immortalati da Poretti raccontano la storia, i tempi e i modi dell'ambiente in cui vivono; "c'è il Fornaciaio, il capofamiglia, e il Fornacino che è l'operaio – dice sorridendo Poretti – ci sono gli ambienti, gli arnesi, uomini al lavoro e attimi di riposo".
Il primo studio ad acquerello monocromo che precede la realizzazione delle acqueforti ha permesso all'artista di trovare il giusto taglio, l'angolazione e la luce da riportare sulla lastra che Poretti, da buon incisore, sa che non ammette errore.
Erminio Poretti
19 acqueforti sul tema della
"Fornace dell'Agresti all'Impruneta – Firenze"
fino al 30 aprile
'Un pizzico d'arte'
vicolo Canonichetta, 5
Varese