Sostegno comunitario – Riaccesa l'attenzione sull'antica chiesa di San Michele a Voltorre. Una lunga storia precede l'ultimo passo compiuto a favore di un recupero e un restauro conservativo dell'edificio e delle sue decorazioni interne. Il Lions Club di Gavirate dona 1000 euro alla parrocchia nel giorno della Festa del Papà e l'attenzione sull'edificio religioso si riaccende, ma l'attesa è ancora lunga. La chiesetta, monumento più antico dell'intero complesso del Chiostro di Voltorre – luogo vivace ed animato da eventi culturali e artistici – non sembra però così sola. Alla causa proporata dai voltorresi che prevede l'attuazione di un intervento di restauro hanno aderito in molti, a partire dalla Provincia di Varese, dall'Associazione degli amici del Chiostro e in primis la stessa parrocchia gestita da Don Giuseppe Ortelli. E' proprio il parroco a confermarci la sua fiducia in un possibile intervento, poi non così distante, al quale manca attualmente la forza economica. "Servono ancora molti soldi, siamo nel pieno della fase progettuale, il tetto è stato da poco concluso, ma l'interno è in situazione davvero precaria" afferma il parroco. Don Ortelli si riferisce in particolare alle decorazioni murarie, affreschi di pregio che si stanno sgretolando sotto i suoi occhi e sotto quelli della comunità che ogni domenica si reca alla S. Messa lì celebrata.
La matassa benedettina – Dopo la sistemazione dellla copertura esterna i lavori sembrano essere in stand-by. L'architetto della Provincia Roberto Bonelli ha confermato che dopo l'incontro tenutosi all'inizio di ottobre presso il Chiostro di Voltorre dove l'amministrazione di Villa Recalcati riconfermava la sua disponibilità. Questi in breve i punti dell'incontro di ottobre: Provincia a favore dei lavori di recupero se in cambio la Parrocchia accetta di aprire la Chiesa anche in altri momenti dell'anno, in occasione di eventi o manifestazioni da svolgersi all'interno dello stesso edifico religioso e sarà riaprire la porta d'accesso attualmente chiusa che collega San Michele al Chiostro. L'originale apertura, dove adesso c'è una muratura in vetro consentirebbe l'ingresso in sagrestia passando dall'abside della chiesa. Richieste che la Provincia ha formulato in quell'occasione e che ribadisce tuttora, per dare una doppia valenza all'intervento di restauro che oltre a conservare il patrimonio storico e religioso aggiungerebbe un ulteriore motivo di visita allo stesso Chiostro, fiore all'occhiello della nostra zona. Da non dimenticare l'obiettivo conclusivo che rimane quello di recuperare oltre ad una parte del Chiostro per musealizzare anche il monastero di Cairate che sta facendo riemergere i suoi tesori insieme a quelli già emersi tra Voltorre e Ganna, unendo in un unico filo rosso l'eredità benedettina del territorio varesino.
La calma rimane la virtù dei forti – Il progetto di restauro di San Michele non è ancora del tutto definito, ma il parroco ha assicurato che il lavoro è già in mano ad una equipe di esperti: oltre al tecnico della parrocchia, l'architetto Giorgio Mantica, sono coinvolti esperti della Provincia, tra i quali lo stesso Bonelli e la ditta Albini già responsabile di importanti interventi di questo genere nel territorio. Progetto in costituzione, ma fondi ancora da definire e intanto gli affreschi attendono. La Chiesa di San Michele già un monumento di particolare valore per la sua antichità – la struttura originale risale al periodo tra XI e XII secolo – è da rivalutare in seguito alle future indagini degli esperti. La decorazione muraria attualmente visibile, seppur deteriorata, risale infatti al XVII secolo, ma al di sotto di alcuni affreschi si scorgono frammenti di precedenti pitture. Le pitture potrebbero quindi risalire ad un periodo anteriore a quello finora supposto.
Un accenno alla storia – La chiesa di San Michele parte del complesso benedettino è legato all'edificio monastico: l'abside semicircolare è inserita ad incastro in un angolo del Chiostro. La pubblicazione più recente dedicata al Comune di Gavirate (scritta nel 1991-1992) contiene un testo redatto da Alfredo Lucioni e Luca Ceriotti che riporta notizie sulla storia di San Michele derivanti dall'ultima campagna di scavi effettuati all'interno della chiesa negli anni Ottanta. Dal saggio si emerge che la chiesa, conosciuta nei secoli grazie a documenti d'archivio redatti in occasione di Visite Pastorali non hanno mai dato adito a scritti dedicati prettamente all'aspetto artistico. Di certa collocazione è l'intervento di Raffaele Appiani, a Voltorre tra gli anni Trenta e Quaranta del '600 – coevo al periodo di realizzazione delle deocrazioni interne della chiesa – in altre zone del paese ma, per ora, non si sono trovate attestazioni in merito a San Michele che non sono comunque da escludersi. Ai lati dell'altare vi sono due affreschi raffiguranti San Antonio Abate e San Bernardo, mentre la piccola tribuna in alto conserva dei graziosi ornamenti in stucco – materiale usato anche per altre decorazioni. Molto deteriorati appaiono oggi anche la tela con San Michele e l'Addolorata; la pala d'altare dove, sotto il volto della Beata Vergine, si scorge nitida una mano e l'affresco dedicato ai Re Magi nell'omonima cappelletta. Quasi illeggibili gli affreschi in facciata.