L'acqua è l'elemento fondamentale delle opere di Massimo Massarelli. Essa prende possesso delle tele, con prepotenza o delicatezza, e irrompe nell'uggioso e frenetico strato urbano come specchio rivelatore, depositario di nuove – per quanto antiche – possibilità. All'acqua si affianca il paesaggio: alberi che stendono i loro rami verso il cielo, o che si toccano gli uni gli altri a creare legami e rapporti intensi. Rapporti che potremo coltivare dal 2 al 16 aprile, date in cui Massarelli espone alla Cascina dell'Arte di Busto.
Che opere esponi in questa mostra?
"In questa mostra i dipinti rispecchiano ancora la mia passione per il paesaggio del Ticino; un paesaggio invernale, frutto delle mie escursioni in bicicletta con tela e pennelli. Dal contatto con la natura nascono opere che possono essere lette i maniera romantica o lugubre, soprattutto i notturni, in cui l'acqua cristallina incontra il cielo, a volte cristallino anch'esso, altre buio o altre ancora che non sa né di me né di te. Particolarmente intensa e suggestiva è stata l'esperienza di un'escursione notturna, da cui sono poi scaturite diverse tele. I miei paesaggi in fin dei conti sono come parole; esprimo ciò che la natura mi detta, ciò che il cielo mi offre. Gli alberi in particolare mi affascinano: essi sono il simbolo della vita, sono eterni. Quando li abbraccio li sento respirare, e se toccandoli si sfoglia la corteccia mi sembra quasi di denudarli. Sono molto teso per questa mostra, dopo dieci anni torno ad esporre nella mia città, che mi ha sempre un po' ignorato.
Ho creato alcuni dipinti appositamente per questa occasione, dedicandovi molto tempo e molto impegno, perché non voglio deludere la mia città".
Che Busto si specchia secondo te nell'acqua delle tue opere?
"Una Busto altezzosa che guarda dall'alto verso il basso, legata al consumismo e a grandi Status Simbol; mi piace pensare di avere la possibilità di portare i miei quadri e la mia natura semplice in case piene di brillantini".
Cosa si aspetta Busto da te?
"In realtà credo non si aspetti nulla; rimarrà indifferente, o forse in qualche caso la mia mostra riuscirà a smuovere i sentimenti".
E tu, cosa ti aspetti da Busto?
"Mi aspetto che apra il cuore e faccia entrare l'amore; come io entro nella natura in punta di piedi e con le mani vuote. Vorrei che Busto cominciasse ad apprezzare di nuovo il piacere delle piccole cose; e mi aspetto anche di rivedere molti amici della mia città, che non hanno avuto occasione di seguirmi nell'ultima mostra a Somma".